Manifesta pensa già all’edizione del 2028. La biennale si terrà a Kiev?
Appena inaugurata la 14esima edizione a Prishtina, Manifesta è già al lavoro per la mostra del 2028: l’intenzione è di organizzarla a Kiev, come gesto di solidarietà nei confronti dell’Ucraina e con il supporto delle città che hanno già ospitato la biennale
Da poco inaugurata la 14esima edizione a Prishtina in Kosovo, la biennale d’arte contemporanea itinerante Manifesta getta già le basi per la 17esima edizione, dopo aver – con un certo anticipo – già annunciato quali saranno le città e i luoghi che ospiteranno le edizioni numero 15 e 16: nel 2024 sarà la volta di Barcellona e 10 città della Catalogna, nel 2026 nella regione della Ruhr in Germania. Durante la conferenza stampa di presentazione della mostra a Prishtina, la direttrice e fondatrice di Manifesta Hedwig Fijen ha rivelato che la biennale sta lavorando affinché l’edizione del 2028 possa tenersi in Ucraina.
MANIFESTA 17 IN UCRAINA?
Tenere nel 2028 la biennale a Kiev assume un significato e soprattutto un obiettivo preciso: aiutare le istituzioni culturali del Paese a risollevarsi dalle vicissitudini belliche, attraverso il sostegno delle città che hanno già ospitato Manifesta. In che modo? “Adottando” musei e luoghi artistici di Kiev che andrebbero a ospitare la rassegna. Un gesto di solidarietà, insomma, i cui lavori partirebbero già dal prossimo anno per “aiutare a ricostruire e rafforzare l’ecosistema culturale e le infrastrutture dell’Ucraina nei prossimi sei anni”, come sottolinea Fijen ad Artnet News. “L’idea è stata accolta con grande entusiasmo sia da parte ucraina sia da parte europea”.
MANIFESTA 17 A KIEV: UN ATTO DI SOLIDARIETÀ
Un’iniziativa, questa, che sarebbe partita dall’azione e dalla volontà congiunte di Manifesta e dell’Istituto di Cultura Ucraino: quest’ultimo, avrebbe inviato all’organizzazione della biennale una lettera di intenti per ospitare l’edizione del 2028. Ma non è la prima volta che Kiev si candida come città ospitante: era già accaduto per il 2018 (edizione tenutasi a Palermo) e per la rassegna attualmente in corso in Albania; Manifesta aveva rigettato la candidatura del 2018 a causa della guerra nel Donbass e per l’annessione della Crimea alla Russia. Adesso però l’intento della biennale è quello di sostenere un Paese devastato dalla guerra a ricostruire il proprio sistema culturale. “Abbiamo avuto un incontro a Prishtina con alcune delegazioni di ex e future città ospitanti”, ha sottolineato Fijen. I sindaci di queste città, inoltre, avrebbero palesato l’intenzione di scrivere lettere in cui si impegnano nell’organizzazione della mostra a Kiev.
– Desirée Maida
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