Maurizio Cattelan accusato di plagio per la banana appesa con il nastro adesivo
Dopo la vittoria legale in Francia, l'artista sta affrontando una ulteriore causa negli Stati Uniti per la sua famosa scultura di banana “Comedian”, che aveva suscitato scalpore ad Art Basel Miami Beach nel 2019
Possibile che Maurizio Cattelan (Padova, 1960) abbia rubato l’idea di quella banana appesa al muro con il nastro adesivo, poi comprata dal Guggenheim per 150mila dollari? È ciò di cui lo accusa l’artista Joe Morford, secondo cui la scultura Comedian, che aveva suscitato tanto scalpore ad Art Basel Miami Beach nel 2019, plagia il suo lavoro precedente Banana & Orange. L’opera di Morford presentava infatti a sua volta dei pezzi di frutta fissati con il nastro adesivo grigio a dei pannelli rettangolari (un’arancia e una banana), ma era stata registrata quasi 20 anni prima, nel 2000. Nonostante i tentativi del team legale di Cattelan di far archiviare la causa – in un momento di grande tensione, quello della parallela causa contro lo scultore Daniel Druet che ha coinvolto la sua galleria rappresentante Perrotin e lo spazio la Monnaie de Paris, in Francia –, la scorsa settimana un giudice del distretto meridionale della Florida ha stabilito che c’era abbastanza somiglianza tra le due opere perché si andasse avanti con l’accusa.
L’ACCUSA DI PLAGIO CONTRO L’OPERA COMEDIAN DI MAURIZIO CATTELAN
“Morford può plausibilmente affermare che Cattelan abbia avuto accesso a ‘Banana & Orange’ e che, dopo aver dissezionato l’opera e averne rimosso (o filtrato) gli elementi ‘non protetti’, ci sia una sostanziale somiglianza tra i due lavori“, si legge nella sentenza depositata lo scorso 6 luglio del giudice Robert N. Scola Junior, che ha così negato ai legali di Cattelan la non procedibilità per mancanza di “un valido copyright” sui singoli elementi dell’opera. Stando a Morford, americano di Glendale in California, il suo lavoro era stato registrato all’Ufficio del Copyright degli States all’interno della serie Sculptures: Still Life ed era visibile sul suo sito, oltre che su Facebook e YouTube. Resta da chiarire se Cattelan abbia effettivamente visto il pezzo su una di queste piattaforme prima di ideare l’opera che fece tanto scalpore tre anni fa, mangiata dall’artista newyorchese David Datuna e riprodotta in tre copie vendute per un totale di quasi 400mila dollari (inclusa quella del Guggenheim, procurata da un donatore anonimo).
Ora non abbiamo che da aspettare il procedere della causa, che se raggiungerà la corte si terrà a Miami. “Fortunatamente per la corte, la questione se una banana attaccata a un muro possa essere arte è più che altro metafisica”, si legge ancora nella sentenza di Scola, che prosegue: “La questione legale davanti alla corte potrebbe essere però altrettanto difficile: Morford ha dimostrato a sufficienza che la banana di Cattelan viola la sua banana?“. L’artista californiano chiede un risarcimento per oltre 390mila dollari, cioè l’esatto corrispettivo dell’importo derivato delle vendite di Cattelan per le tre versioni dell’opera, oltre alle spese processuali e di viaggio.
– Giulia Giaume
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