Video e performance nella mostra di Dara Friedman a Cremona

La video performance immersiva di Dara Friedman è il nuovo capitolo del progetto espositivo avviato un anno fa nella chiesa sconsacrata di San Carlo a Cremona

All’interno della seicentesca chiesa di San Carlo a Cremona Dara Friedman (Bad Kreuznach, 1968) occupa, come lei stessa afferma, ogni particella dell’imponente spazio che diventa a sua volta opera d’arte. Appena entrato, lo spettatore è avvolto da una luce aranciata che permea l’ambiente, ottenuta anche grazie all’uso di pellicole colorate poste sui vetri: il colore ha per l’artista una valenza fisica, è un luogo in cui siamo trasportati. Su un grande schermo al centro è proiettato un video che prende il titolo di Mandorla, perché tale forma è stata ottenuta casualmente dall’artista durante la sovrapposizione delle riprese, fatte in quarantena, del sole che sorge e tramonta. Durante questo susseguirsi di albe e tramonti, fa la sua comparsa una pantera, che quasi sfida lo spettatore con movimenti della coda sinuosi e ipnotici.

Dara Friedman, The Tiger’s Tail, 2022. Installation view at San Carlo, Cremona 2022

Dara Friedman, The Tiger’s Tail, 2022. Installation view at San Carlo, Cremona 2022

LE OPERE DI DARA FRIEDMAN IN MOSTRA A CREMONA

Esattamente sotto al video l’artista ha disegnato, con gessetti colorati, uno dei suoi labirinti, metafora della vita umana, nel quale si trova un solo punto di entrata e un solo punto di uscita. Questa è la parte performativa cui è invitato a prendere parte lo spettatore, che entra nel labirinto con le proprie esperienze pregresse ed esce avendone acquisite di nuove. A implementare la tensione un audio non sincronizzato con il video, ottenuto dalla sovrapposizione di due sole note di violino con il suono di alcuni bong.

‒ Rebecca Delmenico

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