A Merano la mostra che si basa sulla partecipazione del pubblico
Artisti di fama mondiale e giovani talenti sono protagonisti della mostra allestita presso Kunst Meran/o Arte: un invito a interagire con le opere e a riflettere sulle tematiche del presente
Kunst Meran/o Arte inaugura la stagione estiva con un’esposizione tutta da “provare”. Difatti in Together. Interact ‒ Interplay ‒ Interfere, curata da Judith Waldmann con l’assistenza di Anna Zinelli, il visitatore ha un ruolo fondamentale, in quanto molti dei lavori in mostra chiedono di essere azionati, costruendo nuovi percorsi e orizzonti di senso.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A KUNST MERAN
Tre sono le linee di lettura individuate dalla curatrice: interact, interplay, interfere, appunto. La prima innesca una riflessione sulle azioni collettive e sui progetti partecipati realizzati in loco, la seconda è focalizzata sul rapporto e l’interazione con il visitatore, mentre la terza ha una chiara declinazione sociopolitica, in cui sono indagate le differenti forme di comunità.
Accanto a noti lavori di grandi personalità, come Adrian Piper, Francis Alÿs, Marina Abramović e Ulay, Rirkrit Tiravanija, Yoko Ono e Anna Maria Maiolino, si muove una costellazione di artisti più giovani e di collettivi locali che lavorano sulle comunità attraverso workshop e azioni mirate a un percorso condiviso. Ne sono un esempio i lavori prodotti appositamente per la mostra da Brave New Alps insieme all’associazione MAGARI, che permettono al visitatore di prendersi cura di un Orto volante realizzato sul terrazzo del museo, e l’opera di Hannes Egger, che interroga invece il pubblico su alcune dinamiche scaturite nelle varie fasi pandemiche.
OCCHI PUNTATI SULL’IDENTITÀ DI GENERE
Anche la tematica dell’identità di genere parrebbe è un fil rouge della mostra, soprattutto attraverso il lavoro creato ad hoc da Norma Jeane e quello del collettivo internazionale SPIT!. Se il primo invita il visitatore a mettere le mani su un cubo di pongo di una tonnellata con i colori LGBTQIA+ per staccare e rimischiare i pezzi della scultura, il secondo aiuta a riflettere sugli stereotipi associati a queste comunità per mezzo di un video che raccoglie una lunga serie di insulti.
La mostra sarà inoltre animata per tutta l’estate da vari eventi che culmineranno nel reenactment della cena di Daniel Spoerri realizzata nel 1985 presso il Castel Fontana, su invito del collezionista Francesco Conz. Come in quella occasione, anche stavolta le zuppe saranno cucinate dal pubblico.
Kunst Meran Merano Arte inoltre è stato recentemente protagonista della XXVII edizione del Compasso d’Oro ADI con il progetto Design for Alps, che ha ottenuto una menzione d’onore. Il volume, realizzato con NABA Nuova Accademia di Belle Arti e la facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano / Freie Universität Bozen, è frutto di un’accurata ricerca sul design del territorio trentino, altoatesino e tirolese.
‒ Valentina Rossi
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