Apre a Taiwan il nuovo Taipei Performing Arts Center. Progetto di Rem Koolhaas e David Gianotten
Ha aperto al pubblico quello che è considerato il più ambizioso hub culturale di Taiwan e fra i più interessanti dell’Estremo Oriente. Progettato dallo studio OMA di Rem Koolhaas e David Gianotten, in collaborazione con lo studio taiwanese KRIS YAO | ARTECH
Mentre tutto il mondo guarda con attenzione gli effetti sulla geopolitica della visita di Nancy Pelosi, speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, a Taiwan, un nuovo polo culturale apre nella capitale Taipei. Commissionato dal governo della città di Taipei per promuovere lo sviluppo delle arti, il Taipei Performing Arts Center (TPAC) è costituito da tre spazi performativi costruiti attorno a un cubo centrale aperto sulla città: il teatro sferico da 800 posti, Globe Playhouse, ricorda un pianeta che orbita attorno al cubo; il Grand Theatre, da 1.500 posti, potrà ospitare spettacoli teatrali, concerti, conferenze e performance; dirimpetto, sul medesimo livello, sorge il Blue Box, da 800 posti, dedicato al teatro sperimentale. Questi ultimi due spazi possono essere messi in comunicazione in modo da formarne uno solo, per gli spettacoli più importanti. Tutti dotati di attrezzature per soddisfare le più impegnative esigenze sceniche e immersive del teatro contemporaneo, i tre spazi sono stati appositamente progettati per offrire nuove opportunità registiche ed esperienziali. Nelle parole di Austin Wang, CEO del TPAC, “Taipei è la metropoli più aperta e libera nel mondo di lingua cinese, dove gli artisti possono creare senza preoccuparsi della censura. Con la libertà di espressione come fondamento, il Taipei Performing Arts Center ha la missione di sostenere la molteplicità delle voci locali”.
TAIPEI PERFORMING ARTS CENTER: IL PROGRAMMA
Le ambizioni del TPAC sono confermate dal cartellone della stagione inaugurale: 37 produzioni e un totale di 142 spettacoli. Una stagione pensata per essere l’epicentro della vibrante scena culturale contemporanea del Paese. Fra i registi in cartellone, Tsai Ming-liang, vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, dirigerà Il monaco della dinastia Tang, ricreando il viaggio spirituale del monaco più famoso della storia cinese, compiuto 1400 anni fa. E ancora, fra i vari spettacoli, Formosa Circus Art e Taipei Male Choir presentano Da Vinci’s Notebook, un’opera teatrale buffa che smonta e rimonta le aspettative del circo e dell’esperienza corale. Per quanto riguarda la danza contemporanea, la coreografa spagnola Marina Mascarell ha creato, ispirandosi alla fantascientifica Parabola del seminatore della scrittrice americana Octavia E. Butler, lo spettacolo Orthopedica corporatio, che sarà interpretato dalla compagnia di danza contemporanea taiwanese Dance Forum Taipei. Come ha dichiarato Liu Ruo-yu, Presidente del TPAC “L’apertura del Taipei Performing Arts Center è l’evento culturale più emozionante e stimolante della Taiwan degli ultimi anni. A livello trasversale, siamo entusiasti di offrire agli artisti gli spazi per esprimere il loro potenziale. Offriremo loro, inoltre, risorse e competenze, compreso il supporto tecnico e promozionale, consentendo ai giovani artisti di maturare, e insieme supportando quelli già affermati nel creare i loro capolavori per la futura generazione”.
– Niccolò Lucarelli
https://www.tpac-taipei.org/en
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati