Firenze: a Palazzo Strozzi la più grande mostra di Olafur Eliasson in Italia
Inaugura durante la Florence Art Week “Olafur Eliasson. Nel tuo tempo”, l’attesa mostra dell’artista islandese-danese. L'esposizione non delude, e prende per mano il visitatore, spingendolo a riconsiderare le singole capacità percettive e il senso dell’esperienza individuale
La realtà cambia a ogni sguardo, a ogni passo, di individuo in individuo. Nel più grande progetto espositivo dedicato a Olafur Eliasson in Italia, come auspicabile, l’artista islandese-danese non si sottrae alla volontà di ribadire questo concetto in ogni ambiente, interno ed esterno, di Palazzo Strozzi. Riesce nel proposito, mantenendo alta la tensione del visitatore dal cortile fino all’ultima sala. “Sperimentare gli spazi, muoversi in loro, approfittare del senso del tempo ti dona il beneficio della presenza, di possedere un corpo”, ha scritto negli anni scorsi l’autore del celeberrimo The weather project. Ed è esattamente questo l’invito che Eliasson indirizza oggi alla platea fiorentina, con un’esperienza che attraverso una ventina di opere – inedite, storiche, monumentali, site-specific, esperibili con e senza tecnologia VR – finisce soprattutto per incidere nella tradizionale e consolidata percezione visiva e spaziale dell’edificio simbolo del Rinascimento. Attraverso acqua, luce, buio, colore, ombre, specchi Eliasson rivela qualità e specificità di Palazzo Strozzi, mostrandone una nuova possibile interpretazione, che va a unirsi a quelle offerte, anche in anni recenti, fra gli altri da Ai Weiwei o JR. La storica architettura, ancora una volta, abbandona le vesti di silente contenitore d’arte, per diventare co-produttrice della mostra aperta dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023.
LA MOSTRA DI OLAFUR ELIASSON A PALAZZO STROZZI
Il percorso inizia nel cortile di Palazzo Strozzi, con la monumentale installazione Under the weather. Con la sua struttura ellittica di 11 metri, sospesa a 8 metri di altezza, sembra attivarsi e cambiare il proprio aspetto attraverso il movimento individuale. Diviene così una presenza quasi ipnotica nella rigida griglia dell’architettura rinascimentale e andrebbe vista sia di giorno che al calar della sera, sotto l’effetto delle luci gialle. Per realizzarla, l’artista è ricorso all’effetto moiré e il risultato è un riuscito preludio delle esperienze che attendono gli spettatori fra il Piano Nobile e le sale underground della Strozzina. Filtro che consente alla luce di penetrare all’interno e di attivare una connessione diretta con l’esterno, le finestre di Palazzo Strozzi vengono ricondotte da Eliasson alla condizione di “lente”. Di conseguenza, nei tre primi ambienti espositivi del Piano Nobile, in una condizione di prevalente buio, tramite sofisticati effetti di luce, a essere rivelati sono dettagli minimi dell’edificio: dandosi tempo, si possono cogliere le imperfezioni del vetro o le irregolarità delle legature a piombo, tutti particolari che consentono di riflettere sulla sua lunga storia dell’edificio. Seguono quindi una serie di interventi riallestiti – talvolta con risultati sorprendenti – nella sede espositiva fiorentina. Si tratta di opere fondamentali per comprendere le traiettorie disegnate da Eliasson dagli esordi a oggi: dall’illusoria How do we live together? alla poetica Beauty, fino all’immersiva Room for one colour, che riducendo drasticamente le possibilità percettive individuali, all’interno di un ambiente inondato di luce monofrequenza gialla, vuole renderci consapevoli della non oggettività della nostra vista.
OLAFUR ELIASSON A FIRENZE: ANCHE UN’ESPERIENZA VR NELLA STROZZINA
Dalle bifore, dai capitelli e dai portali in pietra serena del Piano Nobile si passa infine al “metaspazio” della Strozzina, per la quale Eliasson ha sviluppato un’altra opera inedita. Si tratta dell’installazione in realtà virtuale Your view matter, che si snoda secondo un itinerario in sei spazi virtuali nei quali ricorrono i solidi platonici e l’archetipo della sfera, diretto riflesso del profondo interesse dell’artista per la geometria. Riattualizzata in un corridoio, la serie di sette pannelli specchianti di City Plan colloca infine, in maniera definitiva, i visitatori nel loro tempo, intrecciando il riflesso di ogni volto con quello delle prime pagine dei quotidiani locali e nazionali.
– Valentina Silvestrini
www.palazzostrozzi.org
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