La Portineria. Uno spazio d’arte contemporanea a Firenze
Era davvero una portineria lo spazio che oggi ospita a Firenze le attività dell’omonimo progetto non profit. Qui vi raccontiamo la sua storia e anche quella dell’edificio in cui si trova
La Portineria è uno spazio progettuale per l’arte contemporanea a Firenze, ideato e diretto da Matteo Innocenti, all’interno di Palazzo Poli – edificio residenziale dell’architetto Oreste Poli, costruito nei primi Anni Settanta del Novecento.
La natura del luogo è strettamente correlata alle modalità progettuali sinora messe in atto, a un doppio livello: perché il palazzo, realizzato in stile modernista – ricorrendo a volumi dinamici di cemento a vista, intervallati da inserimenti di legno bruno – costituisce un unicum architettonico nella conformazione del quartiere (Campo di Marte, a sud della città), e perché ci troviamo nello spazio che ha davvero avuto funzione di portineria per oltre trent’anni, aperto verso l’ingresso che conduce agli appartamenti nonché verso l’esterno, ovvero la strada, per la presenza di una grande vetrata.
Da qui l’idea di avviare un primo ciclo di mostre dal titolo complessivo A Solo, esposizioni personali che si concentrano su un numero limitato di opere, esistenti o nuove, in dialogo diretto con il luogo, quindi, nella sostanza, dei progetti site-specific; sinora con gli artisti David Casini, Satoshi Hirose, Marco Andrea Magni, Enrico Vezzi. Al termine del ciclo inizierà un nuovo format, per l’intenzione di cambiare i termini della ricerca costantemente, nel corso del tempo.
COME FUNZIONA LA PORTINERIA A FIRENZE
Una parte costitutiva della programmazione riguarda le collaborazioni, così da creare una modalità dialogica con altre realtà; ad esempio con lo spazio non profit e itinerante Satellite diretto da Francesco Ozzola, con il Black History Month Florence (ospitando le mostre degli artisti Ako Atikossie e Thelonious Stokes), il Museo Novecento di Firenze, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, la Fondazione Zimei di Pescara; e altri interlocutori si aggiungeranno in futuro.
Chiude l’insieme di attività Studio, una residenza di durata variabile, cui si partecipa tramite una open call progressiva, che mette a disposizione uno spazio da usare appunto come studio personale da parte degli artisti.
La Portineria ha dunque due obiettivi sostanziali. Da una parte intende essere un centro di attività e stimolo culturale, tramite progetti di sperimentazione artistica e curatoriale, coinvolgendo artisti di varia provenienza e di differenti generazioni; dall’altra si propone di avviare una relazione effettiva con il quartiere e la città, in considerazione di una distanza, ormai quasi endemica, fra l’arte contemporanea e il pubblico di non specialisti. Anche in ragione di ciò, il prossimo programma cercherà di porsi in relazione con alcune delle questioni sociopolitiche inerenti al nostro periodo storico così critico.
‒ a cura di Dario Moalli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #67
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