“Apertura”. Il format che fa ripartire le gallerie d’arte di Madrid dopo l’estate
A Madrid riaprono le gallerie d’arte contemporanea. Successo del weekend inaugurale, che poi è il primo evento espositivo della stagione in Spagna
Apertura è il primo evento artistico di fine estate a Madrid. Il tradizionale weekend settembrino d’inaugurazione delle mostre – promosso da Arte Madrid, associazione delle gallerie d’arte moderna e contemporanea e svoltosi da giovedì 8 a domenica 11 settembre – è giunto alla tredicesima edizione con uno spirito nuovo, complice soprattutto il ritorno alla normalità sociale e il ritrovato entusiasmo per gli incontri culturali.
IL FORMAT APERTURA A MADRID
Apertura è diventato un appuntamento fisso imperdibile per appassionati d’arte contemporanea. Agli opening della rentrée, affollati di artisti, collezionisti, curatori ma anche da appassionati non operatori del settore, si sono aggiunte presentazioni di libri d’arte, performance dal vivo e visite guidate a cura degli stessi creativi. Il proposito è duplice: cercare di avvicinare il pubblico a spazi che pochi conoscono, e ancora meno frequentano con continuità, e proporre nessi stimolanti fra i diversi linguaggi dell’estetica contemporanea. L’associazione Arte Madrid è diretta da due giovani donne, Nerea Fernández (Murcia, 1977) e Lucia Mendoza (Madrid, 1970) che raccolgono il testimone di un’intera generazione di galleriste che hanno letteralmente introdotto l’arte contemporanea in Spagna, come Juana de Aizpuru (fondatrice della fiera Arco), Soledad Lorenzo, Oliva Arauna e la tedesca Helga de Álvear. “L’arte contemporanea è l’eredità visiva che lasciamo alle prossime generazioni, il patrimonio su cui si formeranno”, spiega Nerea, presidente dell’associazione e figlia di Nieves Fernández, fondatrice dell’omonima galleria negli anni Settanta a Murcia e pioniera della promozione dell’arte insieme con l’impegno sociale. “È fondamentale però che il governo, con il quale non manca dialogo, investa di più per sostenere gli artisti e favorire la creazione. Ci vorrebbe ovunque una politica culturale a lungo termine: un’Iva ridotta, una legge di mecenatismo e una legge per l’esportazione delle opere d’arte sono solo alcune delle misure urgenti. Bisogna eliminare lo stato di precarietà della maggior parte delle persone che si occupano di cultura”. Anche Lucia Mendoza proviene da una famiglia di mercanti d’arte. Da otto anni ha aperto una bella galleria in centro a Madrid, che rappresenta in Spagna, tra gli altri, gli artisti italiani Stefano Bonacci e Peter Demetz. “Noi donne, da sempre, ci occupiamo della gente che ci circonda e ci sforziamo di lavorare con impegno anche dentro una società dove il valore dell’arte e della cultura sono sottostimati. L’arte è un motore di sviluppo e uno strumento di crescita fondamentale. Gli artisti versano spesso in uno stato di precarietà e i galleristi cercano di aiutarli a vivere del loro lavoro”.
APERTURA: I PROGETTI
In totale hanno aderito all’iniziativa ufficiale quest’anno 55 gallerie cittadine, con una settantina artisti nazionali e internazionali, molti progetti originali e qualche proposta monografica di carattere storico degna di nota. Tra queste senza dubbio la serie di meravigliose sculture in ceramica di Lucio Fontana (crocifissi, forme naturali amorfe e pezzi già perforati realizzati dal 1938 e il 1960 nelle officine di Albissola) che si possono ammirare fino al 19 di novembre negli spazi di Helga de Álvear; l’omaggio completo all’arte di Dadamaino (Milano, 1930-2004) offerto dalla Galleria Parra & Romero (fino al 16 novembre); o infine il focus dedicato da Guillerno de Osma a Javier Torres-García (Montevideo, 1874-1949), storico esponente dell’avanguardia uruguayana (fino al 16 dicembre). In generale, il livello delle proposte delle gallerie ci è parso buono, interessanti soprattutto i solo show, originali e ben curati la maggior parte degli allestimenti. Il tedesco Matthias Bitzer (Berlino,1975) ha trasformato con piccoli interventi di pittura gli spazi della galleria Casado-Santapau inglobandoli nella stessa opera tridimensionale; l’inglese Charlie Billingham (Londra, 1984) ha tappezzato invece le pareti di Travesia Cuatro per evidenziare la sua rilettura pop e un po’ irriverente delle stampe satiriche inglesi del Settecento. Originale anche il progetto di Juan del Junco (Jerez de la Frontera, 1972) che da F2 presenta il suo personale studio intorno al tema della filopatria, esposto come un manuale ornitologico di parole e delicate immagini sulle cicogne.
APERTURA: PITTURA ASTRATTA E PROPOSTE PLASTICHE
Alla predominanza di pittura, astratta, geometrica e multicolore, si alternano proposte plastiche come quella del belga Peter Buggenhout (Dendermorde, 1963), che inaugura la sede madrilena della galleria messicana Hilario Galguera con le sue composizioni complesse e pesanti, fatte di diversi materiali di scarto. Interessante la collettiva dedicata alla creazione in ceramica da Sabrina Amrani (nella sede della calle Madera) e quella dedicata alla Scuola di Dusseldorf, curata dall’artista Albert Oehlen (Frefeld, 1954) negli spazi di Juana De Aizpuru. Tra gli artisti spagnoli più noti in ambito internazionale, Daniel Canogar (Madrid, 1964) ha spiegato di persona al pubblico il senso di Turbulencias, il suo ultimo progetto per la galleria Max Estrella: riflessione digitale sulla nostra capacità di ordinare, processare e dare un senso al flusso di notizie che ci invadono quotidianamente. Fra i nomi emergenti, meritano una menzione i lavori di due artiste spagnole. La valenciana Irene Grau (1986) ha presentato nella galleria JuanSilió il progetto 3mm: una serie di tele, poetiche e delicate, dipinte usando la sottile polvere di silicio che si produce al taglio della pietra e si è aggiudicata il premio Apertura della Comunidad di Madrid. Rosana Antolí (Alcoi,1981) da Ryder espone The worm: originale, fantasiosa quanto complessa indagine a base di pittura, performance, installazione e video sull’origine, la natura (e il futuro) dei tardigradi, esseri viventi che non si estinguono mai.
– Federica Lonati
Info: www.artemadrid.com
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