Il titolo della mostra di Johanna Mirabel (Colombes, 1991) negli spazi torinesi di Luce Galley, Memory Palace, rimanda alla mnemotecnica dei loci, strumento per memorizzare informazioni non relazionate tra loro. L’artista, servendosi della visualizzazione mentale, rammenta attimi e dinamiche, associandoli a luoghi conosciuti. Il l risultato è una struttura della memoria che vive in eterno. Mirabel raccoglie attraverso questo lavoro mnemonico figure, volti, e colloca ognuno nel suo locus in modo da averli sempre presenti e ordinati.
Veduta della mostra, Memory Palace, Johanna Mirabel, 2022, Foto PEPE fotografia, Courtesy l’artista e Luce Gallery, Torino
LA PITTURA DI JOHANNA MIRABEL A TORINO
Ricordare è il processo che permette di mantenere costante una esperienza, portandola a un livello superiore rispetto a quello del vissuto, così da conservarla integra.
Ogni “living room” dà l’idea di voler combinare memorie personali e situazioni acquisite attraverso la storia, la cultura, ovvero gli elementi che contribuiscono a plasmare l’identità dell’artista. Sono volti familiari, cupi, danno forma a pensieri, preoccupazioni, sostano in ambienti la cui prospettiva riporta a una rottura con gli schemi tradizionali e un unico ambiente si forma dalla sovrapposizione o accostamento di tagli diversi. Le pennellate sono rapide, fluide, curano il dettaglio che si intende offrire, altre zone restano bianche come una sorta di allungamento o perdita di consistenza degli oggetti stessi. La palette di colori brillanti inneggia alle tradizioni Tembè della Guyana quanto al rosso della sua terra, ricca di argilla.
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Grazia Nuzzi
Nasce a Formia (LT) il 17 novembre 1977, si laurea alla facoltà di Lettere e Filosofia in Conservazione dei Beni Culturali, con indirizzo storico artistico presso la II Università degli Studi di Napoli, nel 2005. Nel 2006 è socio fondatore…