Giostre e inquietudini. A Roma l’installazione di Gabriella Siciliano
I cavallucci di una giostra vengono sradicati dal loro contesto giocoso nell’installazione di Gabriella Siciliano a Palazzo Braschi a Roma. Diventando parte di una destabilizzante opera site specific
L’atmosfera è agrodolce e malsana, simile a quelle di Gomorra e Reality che ci sono state raccontate da Matteo Garrone. Un luna park sospeso dell’hinterland napoletano, dove non ci stupiremmo se fosse lo scenario di uno scontro a fuoco in mezzo a bambini non più innocenti: questa è la sensazione che si prova nell’installazione dell’artista napoletana Gabriella Siciliano (classe 1990 ), visitabile a Palazzo Braschi e realizzata nell’ambito del progetto Quotidiana, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea promosso dalla Quadriennale di Roma e da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
L’INSTALLAZIONE DI GABRIELLA SICILIANO A ROMA
Realizzata appositamente per la sala di Palazzo Braschi, l’opera è costruita come un gioco per bambini, dove i cavallucci da giostra ‒ trasformati qui in veicoli da scontro ‒ sono posizionati in maniera significativa e simbolica: due sono vicini, quasi a simulare un atteggiamento affettuoso, mentre un altro è da solo in fondo alla stanza. Sul pavimento di mattonelle bianche è appoggiato un tubo per il lavaggio del pavimento, mentre l’intero ambiente è protetto da una tenda industriale in plastica trasparente, che crea una sorta di soglia rispetto all’esterno. Un’opera che si inserisce nella recente ricerca dell’artista, impegnata a realizzare installazioni site specific incentrate sulla rilettura di luoghi carici di memorie, secondo modalità narrative vicine a uno spleen esistenziale evocato con pochi ed essenziali elementi, che spesso mettono in discussione una matrice smaccatamente pop.
ARTE CONTEMPORANEA A PALAZZO BRASCHI
Attraverso l’installazione presentata a Quotidiana, in grado di ridisegnare lo spazio di Palazzo Braschi nella sua totalità con un intervento forte e coraggioso, Gabriella Siciliano offre un’indicazione ai prossimi protagonisti del ciclo di mostre della sezione Portfolio, curata da Gaia Bobò, che ha visto fino a oggi le personali di Alessio Barchitta, Daniele di Girolamo e Giuseppe Di Liberto. Un’interessante panoramica di artisti italiani delle ultime generazioni, che hanno pochissime occasioni di esporre in spazi istituzionali, ai quali sarebbe davvero utile proporre non solo singole opere, ma installazioni realizzate ad hoc, che possono costituire un’occasione di maggiore coinvolgimento per un pubblico allargato rispetto alla ristretta cerchia degli addetti ai lavori.
Ludovico Pratesi
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