Una mostra in giro nella Repubblica di San Marino. Il progetto dell’artista Stefano Arienti

Una mostra diffusa, un maestro contemporaneo italiano, una ricognizione sugli artisti degli anni ’90, nel nome di un grande gallerista. Il curatore Fabio Cavallucci racconta “Altana”

Prosegue fino al 31 gennaio 2023, la mostra Altana, il grande progetto diffuso dell’artista Stefano Arienti nella Repubblica di San Marino, primo di una serie di eventi che sotto il cappello SM-Art. Sensibilità artistiche dagli anni Novanta, intende raccontare la generazione italiana di artisti emersa a partire dagli anni ‘90, avvalendosi di un comitato scientifico composto da quei critici che furono loro compagni di strada: Fabio Cavallucci, Giacinto di Pietrantonio e Angela Vettese. Il progetto, promosso dalla galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea, ha inaugurato un mese dopo la scomparsa del suo ideatore, il gallerista Claudio Poleschi. Abbiamo parlato con il curatore Fabio Cavallucci, che ci ha raccontato storia e sviluppi dell’iniziativa.

Come e se proseguirà il progetto sugli anni ’90 lanciato da Claudio Poleschi?
Credo proprio che proseguirà, come previsto, con una serie di artisti degli anni Novanta. Gli eredi e Umberto Bianchi, il braccio destro di Claudio Poleschi, mi paiono intenzionati a continuare su questa linea. Naturalmente bisognerà vedere cosa intendono fare le istituzioni sanmarinesi – la Galleria Nazionale e gli Istituti Culturali – con le quali, ora che non c’è più Claudio, occorre riprendere le fila della discussione. Nomi? Per questi direi di attendere ancora un po’. Ovviamente verranno concordati con Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese, due pilastri della critica italiana che hanno accettato di far parte di questo comitato scientifico un po’ informale, a cui toccherà di curare le prossime mostre.

Qual è l’eredità che lascia Claudio Poleschi?
Innanzitutto, lascia un grande vuoto in tutti coloro che gli sono stati vicini. Penso soprattutto a Ida Pisani, la moglie, con cui, anche se avevano due gallerie nettamente separate, immagino avesse un rapporto di scambio frequente, anche nel lavoro. Ma Ida è forte, e la sua galleria molto ben piazzata. La grandezza di Claudio era nella solidità umana e professionale, nel senso di sicurezza che emanava. Credo lasci anche un’idea di apertura, di capacità collaborativa. Era un uomo abile nei suoi affari ma anche capace di sostenere artisti non in prima fila. E poi collaborava con decine di galleristi e dealer. In un mondo in cui prevale l’individualismo (o addirittura l’egoismo), la sua arma vincente era proprio la collaborazione.

Stefano Arienti, Altana, bozzetto

Stefano Arienti, Altana, bozzetto

Entriamo nel merito del progetto di Arienti…
Avevo lavorato diverse volte con Stefano Arienti in passato, anche con progetti specifici, ma sempre all’interno di mostre collettive. Questa volta volevo fare un progetto più complesso con lui, volevo – diciamolo pure – approfondire la nostra relazione. Lo considero uno degli artisti più importanti della sua generazione e ritengo che debba essere supportato perché ciò che ancora gli manca è un ampio riconoscimento internazionale, al quale per tempismo e qualità del lavoro può sicuramente aspirare. E ciò che ho apprezzato di più, in questo caso, è stata la capacità di indirizzare le modalità stilistiche con cui lavora da tempo adattandole alle intuizioni scaturite dal luogo.

A cosa si riferisce il titolo della mostra?
L’altana del titolo è chiaramente San Marino, e i lavori concepiti per gli spazi pubblici – la Galleria Nazionale, le antiche Cisterne e la l’ex Galleria ferroviaria – sono tutti in qualche modo ispirati dalla vista dall’alto. Questa vista a volo d’uccello, che è un fatto pratico, ha stimolato in lui anche un pensiero – si potrebbe dire – “politico”. È l’idea di Europa ad emergere, che da artista con lunghe antenne già percepiva come tema incalzante quando ha progettato i lavori, ancora prima che la guerra cominciasse. Un’Europa vista dall’alto, in modo un po’distaccato, come San Marino consente, in cui le differenze e i contrasti tendono ad essere appianati in una dimensione di tranquillità e di pace.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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