Il Macro di Roma e il Mart di Rovereto compiono 20 anni
A distanza di pochi giorni uno dall'altro, due grandi musei italiani festeggiano con incontri e grandi mostre il traguardo del ventennale. Da Giotto allo stato dell'arte contemporanea in Italia
Dicembre 2022 è per due grandi musei d’arte italiani un traguardo speciale: i primi vent’anni di attività. Parliamo del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e del MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma. Per l’anniversario di porcellana, che cade a pochi giorni di distanza per le due istituzioni, le celebrazioni spaziano da appuntamenti con personalità del mondo della cultura italiana, con cui si discuterà dello stato dell’arte e del contributo apportato in questi vent’anni, a delle grandi mostre.
VENT’ANNI DEL MACRO DI ROMA CON TALK E APPUNTAMENTI
L’11 dicembre ricorrono i 20 anni dalla nascita del MACRO: a partire da questo anniversario, il Museo di Arte Contemporanea di Roma ha organizzato due giornate di incontri per ripercorrere la propria storia, così come la propria relazione con la città e i suoi attori culturali. Cuore della kermesse sono le personalità che lo hanno guidato e influenzato in questi anni: saranno loro, il 10 dicembre, ad aprire le danze raccontando la genesi del museo e presentando temi e protagonisti che ne hanno caratterizzato la programmazione. Ospiti, dalle 15 alle 19, saranno Marco Delogu, presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, Luca Lo Pinto, direttore artistico, e poi Danilo Eccher, Luca Massimo Barbero, Bartolomeo Pietromarchi, Giovanna Alberta Campitelli, Federica Pirani, Giorgio de Finis e Francesco Stocchi. L’11, vero giorno dell’anniversario, seguirà un’intera giornata dedicata alle prospettive del museo, della città e del suo sistema dell’arte contemporanea, tra punti di contatto e relazioni in continuo divenire tra museo e contesto sociale: il programma – che, consultabile per intero a questo link, vanta ospiti come Achille Bonito Oliva, Andrea Viliani, Elisabetta Benassi e Raffaella e Stefano Sciarretta – prevede un incontro sull’evoluzione del panorama museale contemporaneo romano, gli attori e il pubblico di oggi e del futuro, il sistema-Roma come punto di attrazione internazionale, il rapporto con le fondazioni e i privati e le nuove generazioni di artisti.
VENT’ANNI DEL MART CON MARIO BOTTA E UNA GRANDE MOSTRA DI GIOTTO
La cupola di vetro e acciaio di Mario Botta compie i suoi vent’anni il 15 dicembre: per l’occasione, le celebrazioni prevedono un weekend denso di appuntamenti e una mostra speciale. Tra gli ospiti più attesi ci saranno lo stesso botta Botta, artefice dell’avveniristico progetto, il regista Leone d’Oro Alexandr Sokurov – che presenterà in anteprima il film Fairy Tale – e i numerosi professionisti dell’arte e della cultura che hanno guidato il MART fino a farlo diventare un punto di riferimento nazionale, con progetti che hanno spaziato da Depero ai Pittori Moderni, da Alex Katz a Canova, oltre a una collezione permanente di circa 20mila opere che coprono un arco di oltre 150 anni di storia. Insieme agli incontri, molti i percorsi guidati gratuiti, i laboratori, le aperture serali, oltre a un brindisi in piazza domenica 11 dicembre con tanto di torta di compleanno.
Ma non solo. Dal 6 dicembre una grande mostra ha anticipato i festeggiamenti, andando a evidenziare quel legame tra antico e contemporaneo che contraddistingue il MART: Giotto e il Novecento. Dopo le esposizioni su Antonello da Messina, Caravaggio, Raffaello e Botticelli, protagonista è oggi il maestro che rivoluzionò la pittura medievale, la cui eredità è giunta fino al XX secolo influenzando l’opera di maestri italiani (Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi e Lucio Fontana) e internazionali (Henri Matisse, Mark Rothko, Josef Albers, Yves Klein), fino ai contemporanei (Chiara Dynis, James Turrell e Tacita Dean). Con la curatela di Alessandra Tiddia, 200 capolavori – prestati tra gli altri dagli Uffizi, dai Musei Vaticani, dal Museo del Novecento e dalla Peggy Guggenheim Collection – costruiscono un omaggio che trova il suo apice nella grande installazione immersiva che ricostruisce (e apre ai visitatori) la Cappella degli Scrovegni.
Giulia Giaume
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