Nello spazio della galleria Gió Marconi a Milano, rivisitato da Kuehn Malvezzi Architects, si possono vedere una serie di lavori inediti che lo stesso Gió Marconi ha commissionato ad André Butzer (Stoccarda, 1973) nel 2008. Si tratta di quattordici opere, disegnate con matita su superfici dalle grandi dimensioni (157 x 202 cm) che non erano mai state mostrate e che sono la prosecuzione della prima personale dell’artista, N-Leben (Vivere-N), tenutasi in galleria nel 2006.
André Butzer, Xylon_Acquerelli, pitture, libri e poesie, Installation view at Giò Marconi, Milan. Courtesy l’artista e Giò Marconi. Photo Fabio Mantegna
LA MOSTRA DI ANDRÉ BUTZER A MILANO
La forte amicizia che lega il gallerista all’artista fa da filo rosso al percorso. In ogni sala, dal piano terra al secondo piano, fra teche in cui compaiono cataloghi rivolti a faccia in giù (a simboleggiare la rottura con il passato, guardando al futuro), si ritrovano tutte le figure classiche di Butzer e l’astratto tipico del suo lavoro più maturo. Quello che si nota, fra i colori sgargianti delle ultime tele, è un dualismo fra il mondo interiore e il mondo esteriore, giocato su colori identici. Lo spunto per Butzer è sempre il mondo fantastico di Walt Disney e dunque i suoi personaggi, a cominciare dalla centralissima Maria Aiutaci, sono figure biomorfe che rimandano alla storia dell’arte, ma anche ad altri ambiti dell’espressione umana.
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