Alle radici della scultura. La mostra di Tony Cragg a Firenze

Un gigante della scultura contemporanea. Le opere (sculture ma anche disegni) sono nel chiostro, nelle sale e in vetrina di fronte a Santa Maria Novella. E in una sala è riprodotto il suo studio in scala uno a uno

Tony Cragg (Liverpool, 1949) ha influenzato generazioni di artisti dagli Anni Settanta a oggi, traendo ispirazione da ciò che lo circonda ‒ la natura e le sue composizioni organiche, le strutture cristalline dei minerali, la geologia. Arte e scienza si fondono nella pratica di Cragg, creando una galleria di forme e combinazioni illimitate.
Agli oltre cento disegni e sculture in mostra negli ambienti del Museo Novecento di Firenze si aggiungono tre interventi monumentali esposti nel chiostro e uno nel Cortile degli Uomini dell’Istituto degli Innocenti. È presente anche una riproduzione dello studio dell’artista a Wuppertal, in Germania, dove Cragg ha creato uno studio di progettazione concepito come una cittadella dell’arte, un’officina creativa nella quale tecnici e artigiani collaborano sperimentando nuovi materiali.

LA MOSTRA DI TONY CRAGG A FIRENZE

Le opere presenti in mostra hanno la capacità di sembrare in movimento e cambiare forma davanti ai nostri occhi, tramutandosi in esseri viventi. SKULL (2016), per esempio, sembra assumere sembianze umane. Nonostante il candore bianco che la avvolge, sembra urlare e ricercare la nostra attenzione in un tumulto di movimento e frenesia. Cragg dona vita, movimento, suono alle sue opere, riuscendo a sorprendere e destabilizzare lo spettatore.  Ogni opera acquista una sua indipendenza fino a raccontare la propria storia. Tutto intorno a essa entra a far parte dell’opera: anche l’emanazione della sua stessa ombra, grazie alle luci artificiali o naturali che la colpiscono, sembra un prolungamento dell’opera stessa, donandole cosi una doppia identità e significato. Un alone di poesia avvolge le opere di Cragg, raccontando storie sempre diverse, come accade alle sculture esposte nel chiostro del museo (Versus, Masks, Spring. Ogni scultura, se vista da punti di vista diversi, assume forme e caratteristiche differenti: ordine, disordine, staticità e movimento si fondono fino ad arrivare a un equilibrio surreale.
Anche i disegni sono fondamentali per capire il processo creativa dell’artista, Assumono infatti un valore espressivo e, oltre che disegni tecnici, sembrano schemi di biologia.

Giada Fanelli

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Giada Fanelli

Giada Fanelli

Giada Fanelli è nata a Lucca ma ha sempre vissuto a Empoli. Si è diplomata al Liceo Artistico ”Leon Battista Alberti” di Firenze e in seguito ha conseguito la laurea in interior design al Design Campus di Firenze. Ha seguito…

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