Tante mostre di artisti italiani all’estero. La lista
Dalla mostra fotografica sul tatuaggio, a cura di Micol Di Veroli, all'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv a quella di Roberto Cuoghi al Museum Fridericianum di Kassel, sostenuta dalla Quadriennale, eccone una selezione
Nelle ultime settimane si sono succedute inaugurazioni su inaugurazioni di eventi, performance e mostre di artisti italiani negli Istituti di Cultura e nei musei delle capitali o delle più importanti città straniere. Eccone una selezione, per mettere in risalto il lavoro svolto dai nostri connazionali nel contesto artistico-culturale delle realtà estere.
Claudia Giraud
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI TEL AVIV – MOSTRA FOTOGRAFICA SUL TATUAGGIO
L’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv ha appena inaugurato la mostra collettiva Behind the ink – Every tattoo has a story, a cura di Micol Di Veroli, in occasione della decima edizione del Festival fotografico Photo Is:Rael. La rassegna comprende le opere di sei artisti internazionali – Paolo Cenciarelli, Michal Chelbin, Guido Gazzilli, Angelo Marinelli, Roni.Mo e Yael Shachar – provenienti sia dall’Italia che da Israele, che, attraverso le loro opere, illustrano la varietà del concetto di tatuaggio assunto nei vari ambiti delle culture e sub culture dell’età contemporanea, dimostrando come al tatuaggio appartenga un bagaglio culturale fatto di secoli di storia, di evoluzione e di valori. La mostra, che terminerà il 3 dicembre, è inoltre accompagnata da alcuni eventi collaterali, per approfondire da diversi punti di vista la storia e la cultura del tatuaggio, oggi considerata una forma d’arte in evoluzione.
CIMA DI NEW YORK – IL DOCUMENTARIO SU ANNA MAHLER
Presso CIMA, Center For Italian Modern Art di New York – dove è in corso fino al 14 gennaio 2023 la mostra di un altro italiano illustre Bruno Munari: The Child Within – è andata in scena il 1 dicembre l’anteprima americana di tre documentari recentemente prodotti dalla Fondazione Carla Fendi con la regia di Gabriele Gianni, che esplorano le vite di Anna Mahler e Sol LeWitt e il programma di residenze per artisti dei Mahler & LeWitt Studios che il loro lavoro ha ispirato a Spoleto. La produzione dei tre film nasce dalla volontà di Maria Teresa Venturini Fendi, Presidente della Fondazione Carla Fendi, di dare un contributo all’importante attività dei Mahler & LeWitt Studios facendo conoscere il contesto attraverso il quale sono passate le vite e il lavoro di Anna Mahler e Sol LeWitt, condividendo le loro storie con un pubblico diverso e offrendo significative opportunità a una nuova generazione di artisti, scrittori e curatori. Notes On Stone – questo il titolo del film di debutto – attraverso le parole di sua figlia Marina Mahler, è il primo documentario a considerare da vicino la vita e l’opera della scultrice Anna Mahler, figlia di Gustav Mahler e Alma Schindler. Il film evoca l’ambiente culturale unico in cui è cresciuta prima di scoprire Spoleto, dove poi visse e lavorò a partire dalla fine degli anni ’60.
https://www.italianmodernart.org
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES – FILIPPO BERTA
One By One di Filippo Berta è l’installazione appena inaugurata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e visibile fino al 15 gennaio 2023. Il progetto, vincitore della V edizione dell’Italian Council, “rielabora l’immaginario socioculturale e storico di barriere geo-ideologiche e confini territoriali realizzati e/o implementati in Europa, Asia, Nord America dopo la caduta del muro di Berlino”, spiega l’artista che, a partire da una serie di viaggi iniziati nel 2019, ha mappato queste nuove frontiere invitando le popolazioni locali a realizzare la performance del conteggio delle spine che compongono tali fili spinati, una ad una, ciascuno nella propria lingua. In questo modo il conteggio delle infinite spine dei fili spinati installati in Europa (Ungheria, Serbia, Slovenia, Croazia, Turchia, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria), Asia (Corea del Sud e Corea del Nord) e Nord America (Messico e Stati Uniti), mescolando lingue, culture, tradizioni, immaginari, annulla le differenze e unisce invece di dividere.
MUSEUM FRIDERICIANUM DI KASSEL – ROBERTO CUOGHI
Dopo il plauso internazionale per il lavoro di Roberto Cuoghi al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (2017), al Centre d’Art Contemporain di Ginevra (2017), al MADRE Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli (2017), la mostra Roberto Cuoghi, in programma al Museum Fridericianum di Kassel dal 3 dicembre 2022 al 29 maggio 2023 e prodotta dallo stesso museo con anche il sostegno di Quadriennale di Roma, ruota intorno a cinque gruppi di opere che coprono gli ultimi dieci anni di produzione dell’artista, restituendo in un’ampia visuale la complessità e l’unicità della pratica di Cuoghi. Nato a Modena nel 1973 e residente a Milano, Cuoghi lavora attraverso diverse forme di espressione che riflettono la varietà di temi e generi da lui affrontati, che spaziano dalle riflessioni sulla produzione artistica a quelle sul lato oscuro della cultura del consumo. La sua opera è così complessa e labirintica che, a prima vista, si potrebbe presumere che sia il prodotto di più autori. È proprio questo l’aspetto che la mostra al Fridericianum esplora, concentrandosi sulle opere di un periodo di circa dieci anni, alcune delle quali appena realizzate in collaborazione con la designer industriale Matali Crasset, nata a Châlons-en-Champagne nel 1965 e ora residente a Parigi.
NAZIONI UNITE DI NEW YORK – SABRINA ROCCA
Il Palazzo del Segretariato delle Nazioni Unite è la sede – dal 5 al 16 dicembre 2022 – della nuova mostra personale di Sabrina Rocca che fa seguito al successo dell’iniziativa espositiva del 2021 presso il Campus delle Nazioni Unite a Torino (Italia). I soggetti dei dipinti dell’artista sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), 17 obiettivi interconnessi definiti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come una strategia “per raggiungere un futuro migliore e più sostenibile per tutti“. Il titolo dell’esposizione, Go Goals Together a cura di Monica Trigona, si riferisce in modo diretto proprio al programma d’azione approvato a settembre 2015 dagli Stati membri dell’ONU. Le opere accompagnano i visitatori in un viaggio in cui vari soggetti interagiscono con gli Obiettivi. In alcuni casi le reazioni dello spettatore sono innescate da spunti emotivi, in altri si è indotti a riflettere su soluzioni potenzialmente adottabili come contributo al raggiungimento dell’Obiettivo in questione, il tutto nell’ambito di un impegno collettivo.
https://www.myusa.it/new-york/attrazioni/onu.html
ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI LIONE – MARIANGELA CAPOSSELA
Progetto d’arte pubblica di Mariangela Capossela e Vinicio Capossela, Trenodìa – un corteo come forma d’arte – è un’opera d’arte performativa pluridisciplinare che rende attuale la forma del “pianto rituale” e il suo valore civile, spirituale e rigenerativo. Nel 2019, nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura, Trenodía ha attraversato i paesi e la campagna della Calabria Ionica, dell’Alta Arpinia e della Lucania, per fermarsi a Matera con un concerto di Vinicio Capossela. In occasione delle iniziative della Giornata dell’Arte Contemporanea, focus su questa opera alla presenza di uno degli autori, Mariangela Capossela, del threnodòs Andrea Tartaglia, del sociologo Spyros Franguiadakis e delle prefiche. Dopo la proiezione di Trenodía (2020, 27’) di Giulio Boato e Lorenzo Danesin, Mariangela Capossela propone il 2 dicembre una performance di riattivazione di tale esperimento alfine di lavorare collettivamente sul pianto per tutto ciò che è in pericolo di vita nel nostro mondo.
https://iiclione.esteri.it/iic_lione/it/gli_eventi/calendario/2022/12/trenodia.html
ISTUTUTO ITALIANO DI CULTURA PARIGI – ANGELA GHEZZI
L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha dato carta bianca ad Angela Ghezzi, curatrice di mostre e gallerista che vive e lavora a Parigi dal 2011, che ha realizzato la mostra À fleur de peau in corso fino al 27 gennaio 2023. Angela Ghezzi ha invitato sei artisti italiani a una riflessione sul corpo: la percezione del corpo, il suo posto di fronte alle sfide del mondo moderno e la sua interazione con la società contemporanea, ma anche il superamento della sua dimensione spirituale, che raggiunge l’estasi nell’arte. Dalla sublimazione erotica di Marco Cornini all’elevazione sacra di Salvatore Alessi, attraverso l’espressione del desiderio in Daniele Galliano e Leo Ragno, fino allo sguardo più meditativo e riflessivo di Samantha Torrisi e Alessandra Maio. Tra dipinti, sculture e installazioni.
https://iicparigi.esteri.it/iic_parigi/it/
SAN PAOLO, BRUXELLES, SIEGEN – LUCA VITONE
Luca Vitone (Genova, 1964) è assoluto protagonista delle mostre di italiani all’estero, con tre all’attivo in questo momento: una personale a São Paulo al Museu de Arte Contemporanea da Universidade de São Paulo, una personale fino al 23 dicembre a Bruxelles alla Galerie Michel Rein, e una collettiva fino al 26 febbraio al MGKSiegen, Museum für Gegenwartskunst di Siegen. La più insolita è quella in corso in Brasile fino al 29 gennaio: Luca Vitone Io, Villa Adriana è il risultato delle incursioni dell’artista italiano in uno dei complessi architettonici più emblematici dell’antica Roma: la villa dell’imperatore Adriano a Tivoli (Roma), che risale al II secolo d.C., dove presenta nove tele lasciate per mesi in diversi punti della Villa, delegando al tempo e alle condizioni atmosferiche il compito di produrre le immagini. Le grandi tele registrano sulla loro superficie il contatto con l’ambiente, diventando “autoritratti” di Villa Adriana.
https://michelrein.com/expositions/presentation/319/pitture-plastiche
https://www.mgksiegen.de/en/ausstellungen/4423/odor
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