I 100 personaggi più importanti dell’arte secondo la rivista ArtReview

Il collettivo indonesiano ruangrupa guida l'annuale classifica Power 100 di ArtReview, seguito in seconda posizione da Cecilia Alemani. Sul podio, a sorpresa, le unions, le organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici

È stata pubblicata l’attesissima Power 100, la classifica stilata dalla rivista inglese ArtReview che prova di anno in anno a fare il punto sulle personalità – ma anche i movimenti, le idee, le “entità” – più potenti e influenti nel mondo dell’arte. Negli anni scorsi sono saliti infatti sul podio della Power 100 sia il movimento Black Lives Matter che il #MeToo, mentre nel 2021, mentre tutti guardavamo alle potenzialità degli NFT, la prima posizione era stata assegnata addirittura all’”entità non umana” ERC-721, appunto un non fungible token. I criteri? La capacità di ispirare un cambiamento e di permeare la società, attraverso il lavoro nell’arte, di visioni e possibilità sui grandi temi di diritti e giustizia sociale, ambiente e spazio collettivo, inclusività, etica, solidarietà. In classifica artiste, curatori, collettivi, pensatrici, intellettuali, gallerie e collezioniste.

IL COLLETTIVO RUANGRUPA PRIMO NELLA POWER 100 DI ARTREVIEW

Fondato nel 2000 a Jakarta, il collettivo ruangrupa è stato il primo soggetto curatoriale collettivo e asiatico a curare Documenta, la rassegna quinquennale di Kassel arrivata alla sua quindicesima edizione. E proprio dalla cittadina tedesca il progetto immaginato da ruangrupa ha provato a rimettere in discussione la natura, il significato e il ruolo dell’arte nella società contemporanea, a testarne un principio di necessità e ragion sufficiente. Chiamando a raccolta gruppi, cooperative e associazioni di creativi, artisti e attivisti a lavorare intorno al concetto di “lumbung”, il luogo dove si conserva il raccolto di riso in eccesso per tutta la comunità, per condividere fortune e sfortune senza lasciare indietro nessuno. Pur non senza frizioni e polemiche, una su tutte l’accusa di antisemitismo mossa dal Consiglio Ebraico Tedesco per l’invito ad “artisti attivisti anti-israeliani”, il riconoscimento a ruangrupa testimonia un’interpretazione complessa del potere, che non risiede solo in gerarchie consolidate, ma può nascondersi e infilarsi anche laddove si sia capaci di immaginare traiettorie divergenti.

Cecilia Alemani. Photo Andrea Avezzù. Courtesy La Biennale di Venezia

Cecilia Alemani. Photo Andrea Avezzù. Courtesy La Biennale di Venezia

CECILIA ALEMANI SUL PODIO DELLA ARTREVIEW POWER 100

Sale alla seconda posizione, dalla 18ma posizione dell’anno scorso, la curatrice italiana Cecilia Alemani con la sua 59. Biennale di Venezia, che pure ha segnato una rivoluzione copernicana nel mondo dell’arte con la più alta presenza mai registrata alla grande mostra internazionale Il latte dei sogni di artiste e soggettività non binarie. Solo 22 gli artisti invitati sui 213 participanti per quella che è stata anche la Biennale più visitata di sempre. Con una folla di visitatori da tutto il mondo che ha premiato un’attitudine militante e poco accomodante nell’espandere il canone delle ricerche artistiche e illuminare pratiche finora sottovalutate, quando non tagliate fuori, da una storia dell’arte “principale”, che sarebbe più corretto però definire semplicemente patriarcale e occidentalizzante.

LE UNION AL TERZO POSTO DELLA POWER 100

Non passano poi sotto silenzio e non si possono evidentemente nascondere sotto il tappeto del glamour le rivendicazioni delle associazioni di lavoratrici e lavoratori dell’arte. E infatti sul terzo gradino della top 100 salgono le “unions” e le battaglie che si sono propagate in tutto il mondo per la necessità di riaprire – o aprire? – una riflessione condivisa sulle condizioni e sui diritti del lavoro, anche in un contesto elitario come quello dell’arte. Che sta forse sperimentando uno strappo a quel suo costitutivo equilibrio apparente, e in realtà schizofrenico, tra posizioni di vertice e rendita e la realtà della povertà contemporanea del lavoro. Grazie ai gruppi come l’italiano AWI Art Workers Italia o BBK Berlin e Za K.R.U.H. Croatia, e alle campagne “A Better Guggenheim” e “Barbican Stories”.

Hito Steyerl, How Not To Be Seen. A Fucking Didactic Educational.MOV File, 2013, Video still Courtesy Hito Steyerl

Hito Steyerl, How Not To Be Seen. A Fucking Didactic
Educational.MOV File, 2013, Video still
Courtesy Hito Steyerl

LA TOP 10 DELLA POWER 100

Tra le altre personalità che quest’anno, secondo i criteri di ArtReview, si sono distinte per la loro capacità dar forma a sviluppi ed evoluzioni nell’arte con un impatto diffuso e globale seguono i nomi di Hyto Steyerl (4), che scala la classifica dalla 17ma posizione, tornando a mostrare la sua influenza come artista e come teorica. E poi il poeta Fred Moten (5) per aver ispirato una intera generazione di artisti sui temi  storia razziale   have inspired a generation of artists in their untangling of fraught racial histories, con Wolfgang Tillmans (6), l’artista vincitrice del Leone d’oro Simone Leigh (7), Nan Goldin (8), con la sua battaglia sull’eticità dei patron dei musei, e poi il mega-gallerista David Zwirner (9) e il filantropo Darren Walker (10).

L’ITALIA NELLA POWER 100 DI ARTREVIEW

Bisogna scorrere sempre un po’ il ranking per incontrare le prime personalità italiane, a cominciare dalla sempre presente Miuccia Prada (45), che perde qualche posizione dal 2021, mentre sale Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, al 60° posto dal 71°, e Lucia Pietroiusti, curatrice con Filipa Ramos della ottava Biennale Gherdeïna, che scende però dalla 13ma posizione alla 90ma. E se quest’anno restano fuori i fondatori di Galleria Continua, guadagna la 95ma posizione in classifica Massimiliano Gioni, Direttore artistico sia della Fondazione Trussardi che del New Museum di New York.

Cristina Masturzo

La Power 100 è consultabile qui

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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