Quando l’arte salva la vita. Tiziana Pers in mostra a Milano
I dipinti, le fotografie e i “contratti” di Tiziana Pers sono la testimonianza di 11 chiocciole salvate dall’industria alimentare: la sua ultima mostra da Prometeo Gallery è contraria a ogni gerarchia delle specie viventi
È possibile dare un valore economico a un essere vivente? Su questo interrogativo riflette Tiziana Pers (Trivignano Udinese, 1974), artista visiva le cui opere sono esposte alla Prometeo Gallery Ida Pisani di Milano. La mostra, dal titolo ART_HISTORY/Municeddhe: le dormienti, affronta l’impulso profondamente umano di dotare qualsiasi cosa di un valore di mercato. Il fatto che lo stesso concetto di “valore” sia oggi automaticamente inteso in senso economico, più che etico-morale, è l’effige della pervasiva diffusione di un capitalismo insostenibile, in quanto disinteressato alle esigenze degli esseri viventi. La rassegna, visitabile fino al 12 gennaio 2023, è un invito ad assumere una prospettiva inusuale, più vicina alla natura e alle forme di vita che spesso, erroneamente, definiamo “minori”.
L’attenzione di Pers nei confronti degli altri esseri viventi – e del ruolo marginale in cui sono stati relegati dalla nostra specie – si riflette, oltre che nelle multidisciplinari configurazioni della sua pratica artistica, anche in un profondo attivismo di stampo biocentrista e antispecista. A guidare le riflessioni e le azioni dell’artista, infatti, è la convinzione che non esista alcuna gerarchia delle diverse specie viventi. A tal proposito, Pers è co-ideatrice e direttrice artistica di RAVE East Village Art Residency, il progetto di residenza per artisti incentrato sul recupero di un rapporto diretto con la natura, come punto di partenza per ricerche artistiche che si emancipino dai costrutti antropocentrici della contemporaneità.
La residenza ha ospitato artisti del calibro di Adrian Paci, Regina José Galindo e Tomás Saraceno.
LA MOSTRA DI TIZIANA PERS A MILANO
ART_HISTORY/Municeddhe: le dormienti è la più recente tappa di un percorso in cui l’arte diventa mezzo concreto di attivismo. In Art_History, infatti, l’artista scambia le sue opere d’arte con la vita di animali destinati al macello, salvandoli e documentando ciascuna “transazione” con un contratto regolare. Le protagoniste di quest’ultima operazione sono undici chiocciole originariamente destinate all’industria alimentare: con “municeddhe”, infatti, si intende un piatto tipico salentino a base di lumache di terra. La rassegna include gli undici contratti che testimoniano il salvataggio delle chiocciole, oltre a diversi dipinti, fotografie e video raffiguranti questi animali. Tiziana Pers chiede al pubblico non solo una riflessione, ma anche una prova di empatia: osservare le piccole cose intorno a noi ci permette di comprendere l’estrema relatività dei piaceri e dei problemi a cui quotidianamente diamo importanza. Questo si traduce in un allestimento che talvolta sceglie di complicare la visione delle opere: il fatto che alcuni dipinti siano posti troppo in alto o troppo in basso per essere facilmente apprezzati costringe lo spettatore a compiere uno sforzo verso di essi, assumendo quindi un comportamento attivo e di scoperta nei confronti delle chiocciole. L’artista, dunque, ci invita ad aprirci alla prospettiva degli animali, per poter prendere coscienza dei limiti di una visione del mondo egoriferita. Ad accompagnare la mostra, un testo critico di Leonardo Caffo, filosofo e accademico affezionato alle istanze dell’antispecismo e del rispetto animale, che conduce lo spettatore nella mente di una “lumaca artista”.
IL VALORE DELLA VITA E DELL’ARTE NELLE OPERE DI TIZIANA PERS
La riflessione di Tiziana Pers muove dal rispetto delle vite differenti da quella umana e si apre a tanti comportamenti codificati dalla nostra società. L’uso di stabilire il valore economico di una vita animale o vegetale (quando invece la tratta e la vendita di esseri umani sono considerate giustamente fra i crimini più abietti) è sintomo di un’indifferenza figlia della nostra posizione di privilegio, tanto più quando tale valore di mercato è in realtà una sentenza di morte. Tuttavia, la capitalizzazione del “non capitalizzabile” non si riduce agli esseri viventi destinati all’industria umana. Anche l’arte soffre della sua posizione di bene di scambio (e di investimento): le logiche di mercato non seguono necessariamente i criteri della qualità estetica, bensì premiano le flessioni della moda. Il gusto, tuttavia, muta spesso direzione, influenzando anche le posizioni di favore su di esso costruite. Assegnare un valore monetario all’opera d’arte significa asservirla alle logiche della domanda e dell’offerta, privandola della sua funzione di espressione incondizionata. Le opere che Pers dona in cambio della libertà degli animali, dunque, culminano in un importante risvolto: l’arte cerca di affrancarsi dalle possibilità di capitalizzazione per assumere un nuovo valore, quello incalcolabile di una vita risparmiata.
Alberto Villa
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