Abbiamo chiesto cose d’arte a ChatGPT e lei s’è inventata tutto
L’intelligenza artificiale è il tema del momento. Ma questi sistemi sono realmente “intelligenti”? Quanto possiamo fidarci dei risultati che ci offre uno strumento come ChatGPT? Noi gli abbiamo chiesto di parlarci d’arte contemporanea...
L’intelligenza artificiale sta vivendo un momento di grandissima fioritura, il suo utilizzo si fa ogni giorno più intenso e gli investimenti nel settore sono ai massimi storici. Il deep learning – un approccio alla progettazione di sistemi informatici intelligenti basato su reti neurali artificiali – ha reso possibile la produzione di nuove sorprendenti applicazioni per la generazione automatica di testi, immagini e suoni. E se questa “estate dell’intelligenza artificiale” è in realtà iniziata già qualche anno addietro con l’arrivo delle GAN (Generative Adversarial Networks), il rilascio di sistemi come Dall-E 2, Midjourney e Stable Diffusion ha segnato una nuova fase, caratterizzata da una partecipazione molto più ampia. Questi strumenti possiedono infatti un alto grado di accessibilità e hanno reso l’AI un campo di indagine per milioni di persone nel mondo. Naturalmente, la ricerca propriamente detta resta in mano a poche aziende – un fattore che crea non pochi problemi etici e legali, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di contenuti coperti da diritto d’autore – ma l’accessibilità delle applicazioni sta generando anche una sperimentazione estremamente vivace oltre che un dibattito ad ampio raggio (quantomai necessario) su opportunità e rischi collegati al loro utilizzo.
Se la prima ondata, nella prima metà del 2022, ha visto protagoniste le immagini, verso la fine dell’anno il rilascio di ChatGPT da parte di OpenAI ha spostato l’attenzione sui generatori testuali, anch’essi in continuo miglioramento. I chatbot di nuova generazione possiedono un’incredibile capacità di imitazione del linguaggio umano, dando l’impressione di poter rispondere a qualsiasi domanda, e di poter comprendere tutto ciò che digitiamo. Questa abilità quasi magica ha spinto molti a interrogarsi sulla possibilità che queste applicazioni possano acquisire una qualche forma di coscienza; che l’addestramento automatico possa far emergere una forma di vita dotata di auto-percezione, in grado di relazionarsi con il mondo circostante. Non è un caso che anche LaMDA, chatbot di Google, sia finita al centro di tali speculazioni tra giugno e luglio 2022 quando Blake Lemoine, uno dei senior engineer del colosso di Mountain View (poi allontanato dall’azienda), dichiarò di ritenerla ormai “senziente”.
Tuttavia, come molti hanno fatto notare, i chatbot come ChatGPT sono tutto meno che coscienti, non comprendono ciò che dicono, né tantomeno possono essere considerati fonti affidabili quando si tratta di reperire informazioni. Nelle scorse settimane i social sono stati invasi di screenshot che mostrano le abilità di ChatGPT ma anche i suoi “fallimenti” più clamorosi o divertenti. Come quella volta in cui ha spiegato come i churros possano essere utilizzati in sala operatoria, oppure quando ha affermato che “10 kg di ferro sono più pesanti di 10 kg di cotone”. Oppure, ancora, quando si è dilungata sui benefici di un’alimentazione a base di “vetri rotti”. Questo tipo di inciampi, in gergo tecnico, vengono chiamati “allucinazioni” e avvengono quando l’AI si inventa letteralmente le cose, stabilendo correlazioni inesistenti tra oggetti e azioni. Come spiega Gary Marcus, esperto statunitense di intelligenza artificiale, questi sistemi “un momento sono brillanti, e il momento dopo incredibilmente stupidi”. Questo avviene, sempre secondo Marcus, “perché GPT-3 è il re del pastiche. Il pastiche, nel caso non conosciate la parola, è un’opera d’arte visiva, letteratura, teatro, musica o architettura che imita lo stile o il carattere dell’opera di uno o più artisti. GPT-3 è un imitatore. Ma è un imitatore che non sa di cosa parla”.
Abbiamo provato a parlare con ChatGPT di arte contemporanea, e le sue “allucinazioni” sono state numerose. Qui di seguito trovate una collezione di opere inventate di sana pianta. E già che c’eravamo, abbiamo anche chiesto a Midjourney di visualizzarle. Quello che abbiamo ottenuto è una piccola mostra collettiva di progetti artistici mai esistiti. Che però d’ora in poi “esisteranno” su internet, sotto forma di testo e di immagine, andandosi a mescolare, in modo progressivamente più convincente, con le opere reali…
Valentina Tanni
THE DEATH OF SOCRATES – UN’OPERA INESISTENTE DI AI WEI WEI INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“Si tratta di un’installazione site-specific realizzata nel 2018 per il Palazzo Strozzi a Firenze, che consiste in una serie di colonne di marmo bianco che vengono distrutte e poi ricostruite, simboleggiando la storia e il cambiamento. L’installazione ha suscitato molto interesse e dibattito per il suo messaggio politico e per la sua bellezza visiva” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Death of Socrates non esiste)
THE THIRD PLACE – UN’OPERA INESISTENTE DI GIORGIO ANDREOTTA CALÒ INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“The Third Place è una scultura in marmo realizzata dall’artista italiano. L’opera consiste in una serie di colonne di marmo bianco che sembrano sospese in aria. Le colonne sono state create utilizzando la tecnologia della scansione 3D e della stampa 3D, e sono state assemblate in modo da creare una struttura aperta e trasparente. L’opera è stata esposta in diverse mostre internazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 2015 e la Biennale di Shanghai del 2016” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Third Place non esiste)
THE BRIDGE – UN’OPERA INESISTENTE DI GIAN MARIA TOSATTI INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“The Bridge è un’installazione site-specific realizzata nel 2018 per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia. L’installazione consiste in un ponte di legno che attraversa il canale della Giudecca, simboleggiando il rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale. The Bridge ha suscitato molto interesse per il suo messaggio ambientale e per il modo in cui utilizza il legno per creare un’opera d’arte site-specific” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Bridge non esiste)
THE OTHER SIDE – UN’OPERA INESISTENTE DI FRANCIS ALŸS INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“The Other Side è un’installazione site-specific di che è stata esposta nella sezione May You Live in Interesting Times. L’installazione consiste in una serie di barche abbandonate che sono state trasformate in piccoli spazi abitativi e che sono state esposte lungo il Canal Grande di Venezia. The Other Side ha suscitato molto interesse per il suo messaggio sociale e politico e per il modo in cui utilizza il tema delle barche abbandonate per creare un’opera d’arte site-specific” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Other Side non esiste)
THE WALL – UN’OPERA INESISTENTE DI CAROLA BONFILI INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“Una delle opere di Bonfili più famose è The Wall, un’installazione site-specific realizzata nel 2017 per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia. L’installazione consiste in un muro di vetro che attraversa il canal Grande di Venezia, simboleggiando il rapporto tra l’uomo e l’ambiente urbano. The Wall ha suscitato molto interesse per il suo messaggio sociale e politico e per il modo in cui utilizza il vetro per creare un’opera d’arte site-specific” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Wall non esiste)
THE GHOST IN THE MACHINE – UN’OPERA INESISTENTE DI REFIK ANADOL INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“The Ghost in the Machine è un’installazione site-specific realizzata nel 2016 per il Massachusetts Institute of Technology (MIT). L’installazione consiste in una serie di specchi di vetro che vengono proiettati sulla facciata del Building 7 del MIT, creando un effetto di riflessione e di trasparenza” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Ghost in the Machine non esiste)
THE WAVE – UN’OPERA INESISTENTE DI GIULIA CENCI INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“Una delle opere di Cenci più famose è The Wave, un’installazione site-specific realizzata nel 2018 per la Biennale di Venezia. L’installazione consiste in una serie di onde di vetro che sembrano sospese in aria. Le onde sono state create utilizzando la tecnologia della scansione 3D e della stampa 3D, e sono state assemblate in modo da creare una struttura aperta e trasparente” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Wave non esiste)
PULCINELLA – UN’OPERA INESISTENTE DI MIMMO JODICE INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“Una fotografia italiana particolarmente apprezzata è Pulcinella, una fotografia di Mimmo Jodice realizzata nel 1972. La fotografia ritrae un Pulcinella di Napoli, il celebre personaggio della commedia dell’arte, seduto su una panchina di fronte al Vesuvio. La fotografia è stata molto apprezzata per il suo forte impatto emotivo e per il modo in cui rappresenta la storia e la cultura napoletana attraverso il personaggio di Pulcinella” – (testo generato con ChatGPT, l’opera Pulcinella non esiste)
THE PUPPET MASTER – UN’OPERA INESISTENTE DI MAURIZIO CATTELAN INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“The Puppet Master è una scultura di Maurizio Cattelan realizzata nel 1998. La scultura è stata realizzata in legno e presenta una marionetta di legno con un abito elegante e un cappello a cilindro. La marionetta è sollevata da una base di ferro, creando un effetto di sospensione. La scultura è stata esposta in diverse mostre e musei in tutto il mondo e ha ricevuto molta attenzione per il suo design elegante e per il modo in cui rappresenta il potere e il controllo attraverso la marionetta” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Puppet Master non esiste)
THE WITCHING HOUR – UN’OPERA INESISTENTE DI MAURIZIO CATTELAN INVENTATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
“The Witching Hour è un’installazione multimediale realizzata nel 2016. L’installazione consiste in un video di circa 30 minuti che esplora il tema della memoria e della storia attraverso l’utilizzo di immagini di repertorio, animazioni e testi. L’installazione è stata esposta in diverse mostre e musei in tutto il mondo e ha ricevuto molta attenzione per il modo in cui rappresenta la memoria e la storia attraverso l’immagine” – (testo generato con ChatGPT, l’opera The Witching Hour non esiste)
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