Un museo immaginario è in mostra sulle Alpi svizzere

La stagione invernale della sede di Zuoz della galleria Monica De Cardenas inaugura con la mostra Musée Imaginaire. E presenta tre artisti accomunati dalla reinterpretazione figurativa e astratta di opere simboliche della storia dell’arte

La galleria Monica De Cardenas nasce nel 1992 a Milano e inaugura lo spazio di Zuoz nel 2007. La sede svizzera si trova in una tipica casa engadinese del Trecento, adattata dall’architetto Hans-Jörg Ruch, con una particolare attenzione alla preservazione delle caratteristiche e delle dimensioni degli spazi originali. È quindi stata conservata l’altezza dell’ex-fienile e sono stati restaurati gli antichi soffitti in legno, creando così un contrasto tra antico e moderno.

Slawomir Elsner, Self portrait as Bacchus (Young Sick Bacchus), 2022, colored pencil on paper, 67x53 cm

Slawomir Elsner, Self portrait as Bacchus (Young Sick Bacchus), 2022, colored pencil on paper, 67×53 cm

LA MOSTRA A ZUOZ

La mostra presenta i lavori di tre artisti posti in dialogo tra loro, spaziando dai paesaggi alle nature morte fino ai ritratti. L’intento è quello di offrire nuovi spunti alle abituali immagini che gli spettatori interpretano secondo canoni fissi. Tre artisti unici per stile e tecnica ma affini per ricerca, guidati dalla reinterpretazione di iconografie della storia dell’arte.
Da qui nasce l’idea del titolo della mostra, ovvero una sorta di museo immaginario in cui ogni artista presenta, trasformandole, celebri opere del passato. I significati che si celano dietro al nome non finiscono però qui: il titolo fa riferimento anche al Musée Imaginaire dell’artista concettuale belga Marcel Broodthaers. L’obiettivo della mostra, come spiega la gallerista Monica De Cardenas, è “quello di suscitare una riflessione sulla storia della pittura, sulla memoria collettiva e sulla nostra percezione delle immagini”.

Uwe Wittwer, Still life negative after Jan Davidsz de Heem, 2022, oil on canvas, 195x170 cm

Uwe Wittwer, Still life negative after Jan Davidsz de Heem, 2022, oil on canvas, 195×170 cm

GLI ARTISTI PRESENTATI DA MONICA DE CARDENAS

Uwe Wittwer (Zurigo, 1954) è uno dei pittori di maggior successo dell’arte contemporanea svizzera. Spinto da una profonda diffidenza nei confronti della pittura come mera rappresentazione della realtà, la sua ricerca ruota attorno a questioni essenziali sulla natura delle immagini e sulla loro correlazione con la memoria. Per fare questo, attinge a immagini d’archivio che reinterpreta secondo una lettura personale.
Le opere di Michael van Ofen (Essen, 1956; vive a Düsseldorf) sembrano spesso costituite da poche pennellate, eppure attivano intere memorie esperienziali e visive.
Quanto a Sławomir Elsner (Wodzisław, 1976; vive a Berlino), nei suoi disegni le linee colorate si sovrappongono liberamente una a una, attraversando la carta verticalmente e orizzontalmente. Lavorando con le sfumature dei colori e facendo attenzione ai giochi di luce e ombra, è in grado di ricreare le sagome di figure presenti in rinomati dipinti di artisti di epoche passate. Il risultato vive sia della sua precisione che della mancanza di nitidezza, privandoci di ogni specifico mezzo di riconoscimento del soggetto, che appare fortemente sfocato e visibile solamente una volta avvicinandosi.
Ricorrendo all’utilizzo di varie tecniche volte a decostruire e analizzare citazioni del passato, ogni artista mette in discussione soggetti iconografici, scene mitologiche, ritratti, nature morte e paesaggi scelti dalla nostra memoria visiva collettiva. In tal modo, si creano nuove immagini provocando le percezioni abituali con cui si tende a osservare l’arte.

Sole Castelbarco Albani

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