Riflessioni sulla scultura. Giovanni Kronenberg e Richard Nonas in mostra a Roma
Cosa succede quando le opere di uno scultore storicizzato incontrano quelle di un collega più giovane? La risposta, non senza sorprese, è racchiusa nella mostra alla galleria z2o project di Roma
Giovanni Kronenberg (Milano, 1974) entra in dialogo con Richard Nonas (New York, 1936-2021) negli ambienti della galleria z2o project di Roma. Due ricerche scultoree attraversate da punti di contatto e divergenze, nel solco di materiali come legno, pietra, metallo e minerali.
Un linguaggio tanto minimalista quanto seriale nel caso di Nonas rispetto a un approccio orientato all’isolamento nell’esperienza di Kronenberg. Economia dei mezzi, scelte spaziali rigorose in una prospettiva artistica a-temporale ed estatica. La dimensione scultorea si carica di valenze spirituali e meditative, forme appena accennate e impercettibili, poeticamente essenziali.
KRONENBERG E NONAS IN MOSTRA A ROMA
Le sculture di Nonas non formulano alcuna domanda né necessitano di essere completate, non sono oggetti “non consumati dallo sguardo” come i lavori di Kronenberg. Agata, ametista, argento inciso, cemento, cenere lignea, corno d’alce vengono accumulati in uno studio o in casa finché non erompono dall’anonimato e balzano fuori, diventando naturalmente delle piccole architetture. Disegni a matita completano l’esposizione, pur essendo slegati dalle sculture. Antropologi, scultori o appassionati di arti visive, chi osserva riesce comunque a spalancare la propria visione del mondo e i confini stessi su cui la sostanza si poggia. Uno spazio condiviso e la libertà di muoversi, come corpi viventi, da una parte all’altra. Non più spettatori ma attori di un incontro “directly without a story or narrative”.
Michele Luca Nero
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