Tre artisti in mostra a Verona e il loro sguardo sulle cose del mondo
Il cambiamento climatico e il futuro del nostro pianeta sono al centro delle opere di Michael Najjar, Giorgia Severi e Andre Woodward in mostra da Studio la Città. Un invito a tenere gli occhi aperti sulle urgenze del presente
Sarà un ambiente freddo il nostro mondo? Michael Najjar (Landau, 1966) comunica con fotografia e video i suoi pensieri rivolti al futuro ambientale. Un futuro incorniciato da condizioni estreme, delineate dalle opere allestite nelle sale di Studio la Città a Verona. Quanto c’è di reale e quanto deve ancora accadere? Difficile saperlo e Najjar ci lascia volutamente sbigottiti e incerti. Basta poco per agire e affrontare la crisi climatica, ma forse è qualcosa di troppo grande da affrontate compiutamente e, per questo, proseguiamo a dirigerci verso l’inferno?
LA MOSTRA DI GIORGIA SEVERI E ANDRE WOODWARD
La riflessione sul clima innerva anche la doppia personale di Giorgia Severi e Andre Woodward. Giorgia Severi (Ravenna, 1984) osserva il cambiamento climatico, dall’arcipelago della Macaronesia all’Italia, raccontandolo variando le tecniche, dal frottage su carta ai calchi in gesso, da sculture in ceramica, terracotta, in pasta di cellulosa alle fotografie.
Andre Woodward (Newport Beach, 1977) osserva le sequoie, i viventi più antichi conosciuti. Woodward è stato spettatore inerme del devastante incendio del californiano Big Basin State Park, circa tre anni fa. Da allora ritrae questi alberi, protagonisti attivi, potenti e grandi del nostro pianeta.
Valeria Nicolis
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