La grande mostra su Bill Viola a Palazzo Reale di Milano
Il re della videoarte si accinge a inaugurare nella sede espositiva milanese una grande esposizione che ripercorre quarant’anni di carriera, con quindici opere che affrontano i temi e le estetiche ricorrenti della sua produzione
![La grande mostra su Bill Viola a Palazzo Reale di Milano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-The-Quintet-of-the-Silent-2000-1024x575.jpg)
Dopo Rinascimento Elettronico, la superba personale che l’ha visto confrontarsi con i maestri del Rinascimento italiano presso la suggestiva cornice di Palazzo Strozzi a Firenze, il progetto nella suggestiva Cripta del Santo Sepolcro a Milano e le mostra a Palazzo Bonaparte a Roma e a Palazzo Reale a Palermo, il re della videoarte Bill Viola (New York, 1951) torna in Italia, nuovamente a Milano, questa volta nella cornice di Palazzo Reale per una grande esposizione che ne ripercorre quarant’anni di carriera, attraverso quindici opere che esplorano i temi della poetica dell’artista: vita e morte, la fugacità della natura umana, traendo ispirazione, tra diverse fonti, dall’iconografia rinascimentale e dalla filosofia orientale. In programma dal 24 febbraio al 25 giugno 2023, Bill Viola – è questo il titolo della mostra – è curata da Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio.
![Bill Viola, Four Hands, 2001](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-Four-Hands-2001.jpg)
Bill Viola, Four Hands, 2001. Black-and-white video polyptych on four LCD flat panels mounted on shelf
22.9×129,5×20,3 cm. Continuously running. Performers: Blake Viola, Kira Perov, Bill Viola, Lois Stark. Photo Kira Perov © Bill Viola Studio
BILL VIOLA E L’ITALIA
“Partendo dallo studio della musica elettronica, dalle potenzialità della performance art e dai film sperimentali, da oltre 40 anni Viola realizza lavori che, attraverso un nuovo linguaggio artistico, si rivolgono costantemente alla vita, alla morte e al viaggio intermedio, per poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente, le influenze della filosofia orientale e occidentale, l’importanza iconica del mondo naturale e molte altre tematiche”, spiegano gli organizzatori della mostra. Le opere di Viola sono frutto dei suoi viaggi in giro per il mondo insieme a Kira Perov, come i 18 mesi trascorsi a Firenze (dal 1997) per un progetto di ricerca del Getty: in questa occasione l’artista ha approfondito l’iconografia cristiana antica, medievale e rinascimentale, elementi che contraddistinguono fortemente la sua estetica.
![Bil Viola, Catherine's Room, 2001](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bil-Viola-Catherines-Room-2001-768x579.jpg)
![Bill Viola, Emergence, 2002](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-Emergence-2002-768x761.jpg)
![Bill Viola, The Greeting, 1995](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-The-Greeting-1995-768x917.jpg)
![Bill Viola, The Quintet of the Silent, 2000](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-The-Quintet-of-the-Silent-2000-768x431.jpg)
![Bill Viola, Tristan's Ascension (the sound of a mountain under a waterfall), 2005](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-Tristans-Ascension-the-sound-of-a-mountain-under-a-waterfall-2005-768x1364.jpg)
![Bill Viola, Man Searching for Immortality Woman searching for Eternity, dettaglio, 2013](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-Man-Searching-for-Immortality-Woman-searching-for-Eternity-dettaglio-2013-768x1364.jpg)
![Bill Viola, Four Hands, 2001](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-Four-Hands-2001-768x576.jpg)
![Bill Viola, Fire Woman, 2005](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2023/02/Bill-Viola-Fire-Woman-2005-768x1364.jpg)
BILL VIOLA IN MOSTRA A MILANO
Tra le opere in mostra a Milano sono Passions, serie di video al rallentatore che catturano e amplificano nel tempo le emozioni umane; Ocean Without a Shore (2007), opera pensata per la chiesa sconsacrata di San Gallo a Venezia che affronta il tema della soglia tra la vita e la morte. descrive una soglia metaforica del momento di transizione in cui la vita diventa morte; Martyrs (2014), serie che vede quattro protagonisti in balia dei quattro elementi naturali – anche questi, un altro leit motiv della poetica dell’artista, e poi ancora The Veiling (1995); The Raft (2004), il video-dittico di proiezioni su lastre di granito nero Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity (2013); opere della serie Tristan (2005); The Quintet of the Silent (2000), quest’ultima raramente esposta in Italia. Promossa dal Comune di Milano-Cultura, la mostra è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio, e fa parte degli eventi in programma per la Milano Art Week (11 – 16 aprile 2023). Accompagna l’esposizione il catalogo edito da Skira, a cura di Valentino Catricalà e Kira Perov.
Desirée Maida
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