Eva & Franco Mattes e Andreas Zampella in mostra a Roma

Dalla pittura di Andreas Zampella al lavoro di Eva & Franco Mattes sulla censura social, Palazzo Braschi ospita le nuove opere nell’ambito di Quotidiana, programma espositivo sull’arte italiana contemporanea della Quadriennale di Roma

Se la sensibilità di molti aveva captato un fecondo ritorno alla pittura da parte delle nuove generazioni, a darne conferma è Passaggi al buio, il dipinto di Andreas Zampella (Salerno, 1989) esposto per la sesta edizione di Portfolio.
Con gesti mirati l’artista fa luce sull’identità delle stanze dello scirocco: ambienti in penombra, ricavati tra Sette o Ottocento sotto ai palazzi o ai giardini nobiliari del Sud per sfuggire alla calura estiva. Si favoleggia che fossero usati non solo per rinfrescarsi alle fonti ipogee, ma anche per partecipare a fastosi e segreti banchetti.
Ciò che a Zampella interessa è l’eccentricità del luogo: “Mi trovavo in residenza in Puglia e ho scelto questa grotta come spazio di studio: c’era un senso di inversione che mi catturava. La presa d’aria sul soffitto, una pianta che anziché tendere verso l’alto penetrava giù, rivolta verso il basso. E poi c’era un fascio di luce peculiare”, reso nel dipinto e che prosegue anche sulla parete che accoglie il quadro e sul pavimento. Un intervento autoriale che parla di una pittura nuova, non indifferente al gioco installativo, usato con moderazione. La fenditura luminosa applicata alla tela suggerisce anche un modo con il quale si vuole che il fruitore osservi, “come da uno spioncino o da una porta socchiusa”.

Andreas Zampella, Passaggio al buio, 2022, foto Carlo Romano, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma

Andreas Zampella, Passaggio al buio, 2022, foto Carlo Romano, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma

EVA & FRANCO MATTES ALLA QUADRIENNALE DI ROMA

Ispirandosi al caso di Feroza Aziz ‒ ragazza americana che attraverso un make up tutorial postato su TikTok nel 2019 riuscì ad aggirare la censura, parlando dei musulmani uiguri detenuti in Cina –, Eva & Franco Mattes (Brescia, 1976) presentano The bots, un progetto a cura di Nadim Samman presentato per il ciclo Paesaggio della Quadriennale. Si tratta di videoinstallazioni che i pionieri della Net Art italiana hanno costruito con le superfici di due scrivanie dell’ufficio dei moderatori di Facebook, a Berlino.
Figure geometriche piatte, disposte in senso verticale, dietro le quali si trovano gli schermi dove ha luogo il cuore del lavoro. Il duo artistico vuole sfatare l’idea che la censura social agisca secondo semplici algoritmi e automatismi: ci sono persone in carne e ossa a lavorarvi, obbligate all’anonimato ed esposte nel quotidiano a un alto tasso di violenza e di abusi. È a partire dalle interviste rivolte loro che si modellano i due video in loop interpretati da attori che le raccontano, simulando il make up tutorial. L’atto di truccarsi, visto come una sorta di autocensura, sembra, allo stesso tempo, l’unico gesto grazie al quale potersi esprimere e rivelare.

Francesca de Paolis

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis si è laureata in Filologia Moderna con indirizzo artistico all'Università La Sapienza di Roma proseguendo con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l'Organizzazione di Eventi presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Ha insegnato Storia…

Scopri di più