Alle soglie del vuoto. La mostra di Sean Shanahan a Milano
Morte ed eternità sono i temi affrontati da Sean Shanahan nei nuovi cicli di opere in mostra da Building Gallery a Milano
Come al calare dell’ultimo raggio di sole, la morte è quel verde baleno in cui finitezza ed eternità fanno il loro più eminente incontro. Su questa tensione finale si insediano le opere di Sean Shanahan (Dublino, 1960), in mostra alla Building Gallery di Milano. Cuore a fette, questo il titolo dell’esposizione curata da Luca Massimo Barbero, si sviluppa sui tre piani della galleria, in un allestimento dalle tinte prima oscure, poi improvvisamente dominato da iridescenti cromie.
LA MOSTRA DI SEAN SHANAHAN A MILANO
La pittura-oggetto di Sean Shanahan nasce dall’unione di pannelli lignei MDF (medium density fireboard) e colori a olio. Tuttavia, è la soluzione formale che Shanahan sperimenta e ripete a costituire la peculiarità delle sue opere: l’intera struttura è organizzata, infatti, intorno a un foro centrale quadrato. Come portali per un’altra dimensione, il passaggio tra il colore e il vuoto è affidato a porzioni del pannello lasciate intonse, a sottolineare la profondità e la vorticosità di una composizione che culmina nell’assenza: superata la soglia del legno, si entra nel regno dell’ineffabile, del silenzio, dell’ignoto.
L’artista elabora tale formato in differenti scale cromatiche e gradi di apertura, che dialogano con lo spazio anche grazie alle dinamiche soluzioni architettoniche. Particolarmente vincenti, infatti, le pareti forate al terzo piano che, consentendo alle opere di esprimere a pieno la dimensione del vuoto, regalano allo spettatore un’esperienza a metà fra ludico e concettuale.
Alberto Villa
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