Sembra quasi una reazione chimica la mostra che riunisce Giulio Paolini e Anish Kapoor negli spazi della galleria Massimo Minini di Brescia. Fra tenebre e luce
Per farsi un’idea di questa mostra bisognerebbe forse pensare al Lewis Carroll di Attraverso lo specchio con i suoi paradossi spaziali, o al Magritte delle finestre ritagliate nel cielo.
Cronologicamente bisogna partire dalla personale di Giulio Paolini (Genova, 1940) da Massimo Minini intitolata Momenti della verità: questa era un omaggio a una lunga amicizia e un compendio decantato di tutte le mostre precedenti. Il successivo intervento di Anish Kapoor (Mumbai, 1954), con i lavori di Paolini rimasti al loro posto, dà attuazione all’auspicio del mitico gallerista bresciano di vedere congiunti in un’unica occasione due artisti che in così tante mostre (ben tredici complessivamente) erano stati separatamente protagonisti in galleria. Questa riunione si concretizza peraltro in una circostanza doppiamente significativa: essa vale infatti a festeggiare il 50esimo anniversario della galleria e l’elezione di Brescia a Capitale italiana della Cultura 2023, insieme a Bergamo.
Anish Kapoor and Giulio Paolini, installation view at Galleria Massimo Minini, Brescia. Courtesy the artists and Galleria Massimo Minini. Photo Petrò Gilberti
PAOLINI E KAPOOR A BRESCIA
In che modo dunque si è attuato questo incontro? Non di interazione di una poetica con un’altra, e neanche di una spartizione dello spazio della storica galleria sarebbe corretto parlare: questa mostra consiste piuttosto nell’intersecarsi di due flussi magnetici, nella risultante di due direttrici di forze uguali e contrarie. Potremmo anche dire che, ben lungi dal proporsi semplicemente come una doppia personale, essa potrebbe essere paragonata a una reazione chimica inaudita in seguito al contatto di due sostanze confliggenti.
È come essere proiettati nel punto d’incontro di due dimensioni parallele che si penetrino reciprocamente in seguito a uno sbandamento cosmico: se Paolini attraverso un’opera di sublimazione aveva annullato lo spazio, rendendo la mostra un immateriale rimando di echi, un incrociarsi di sguardi rivolti all’infinito, ecco che gli interventi di Kapoor si presentano come attraversamenti, come incursioni da un altro universo: oblò inferi, sprofondamenti abissali, oppure, al contrario, cupe estroflessioni specchianti, debordamenti di materia mercuriale, bolle di una sostanza aliena trasudate da un altrove incommensurabile. Tutto rigorosamente in nero, in due declinazioni complementari: ora ingurgitante e insondabile, grazie all’uso del famoso pigmento che tutto ingoia nella sua quintessenza di tenebra, ora estroflesso e corrusco, bombato e rilucente. Nel primo caso lo sguardo affonda e si smarrisce, nel secondo slitta, scivola, si ribalta.
L'articolo continua più sotto
Incanti, il settimanale sul mercato dell'arte
Informazioni, numeri, tendenze, strategie, investimenti, gallerie e molto altro.
Render, il bisettimanale sulla rigenerazione urbana
Nuovi progetti, tendenze, strategie virtuose, storie da tutto il mondo, interviste e molto altro.
Anish Kapoor and Giulio Paolini, installation view at Galleria Massimo Minini, Brescia. Courtesy the artists and Galleria Massimo Minini. Photo Petrò Gilberti
LA MOSTRA ALLA GALLERIA MASSIMO MININI
Attraverso un duello di spazi e una sfida di sguardi, come in seguito a un doppio getto di dadi, ci si inoltra in una sorta di gioco metafisico: se la prima mossa è spettata a Paolini, la giocata di Kapoor ha raddoppiato la posta e pareggiato il punteggio, per andare a raggiungere un vertiginoso equilibrio complessivo, di nigredo e albedo, di addensamento e di rarefazione della materia, con la disinvoltura di un illusionista che facesse mostra di aprire botole nell’etere o di far colare lava dal cosmo.
Alberto Mugnaini
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati
Lettera, la newsletter quotidiana
Non perdetevi il meglio di Artribune! Ricevi ogni giorno un'e-mail con gli articoli del giorno e partecipa alla discussione sul mondo dell'arte.
Alberto Mugnaini
Alberto Mugnaini, storico dell’arte e artista, si è laureato e ha conseguito il Dottorato di Ricerca all’Università di Pisa. Dal 1994 al 1999 ha vissuto a New York, dove è stato tra i fondatori del laboratorio di design “New York…