Nuovi sguardi sulla pittura nella mostra di Peter Böhnisch a Napoli

Le possibilità offerte dalla pittura secondo Peter Böhnisch animano i nuovi spazi di Casa Di Marino, recente galleria napoletana che raccoglie il testimone di Umberto Di Marino

Con la mostra di Peter Böhnisch (Waiblingen, 1977) nei suoi nuovi ed eleganti spazi di via Monte di Dio, la Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea non solo saluta definitivamente i vecchi e indimenticabili ambienti di via Alabardieri, dove negli anni abbiamo visto sfilare nomi, organizzare progetti e disegnare una importante linea che – incrociata alle altre linee attuali – disegna da tempo il presente dell’arte a Napoli, ma cambia anche il suo nome in Casa Di Marino per lasciare il testimone al figlio Giosuè (Enzo, il primogenito, è, almeno per ora, a Lisbona per lavoro) ed evidenziare la volontà di far diventare la galleria luogo d’un più ampio racconto familiare.
Mentre infatti nella sede storica, quella appunto di fianco a Piazza del Martiri (vale la pena ricordare che la primissima sede, aperta nel 1994, era a Giugliano), è ancora possibile visitare la collettiva CAR DRDE @ UMBERTO DI MARINO, che nasce dalla collaborazione con l’omonima galleria fondata e diretta a Bologna da Davide Rosi degli Esposti – l’esposizione è a sua cura e gli artisti sono Elia Cantori, Damien Meade, David Casini, Nebojša Despotović, Joseph Montgomery, Giulio Saverio Rossi, Alberto Scodro, Bu Shi, Danilo Stojanović, Alexis Teplin – e che, dopo diciotto anni di attività, sancisce la chiusura di un capitolo felice (“oggi, per l’atto conclusivo della sede storica della galleria, lascio la parola a un gallerista, al quale cedo l’ultimo capitolo di quegli spazi”, ricorda Di Marino) e l’inizio d’una nuova avventura.

La Rosa [from the series space], 2021, Corundum and pigment on MDF, 52x40 cm. Ph. Wolfgang Ganter. Courtesy the artist and Galleria Umberto Di Marino

La Rosa [from the series space], 2021, Corundum and pigment on MDF, 52×40 cm. Ph. Wolfgang Ganter. Courtesy the artist and Galleria Umberto Di Marino

LA MOSTRA DI PETER BÖHNISCH A CASA DI MARINO

Con Peter Böhnisch (a onor del vero lo spazio è stato inaugurato il 3 ottobre scorso con Artists of the world, unite! di Carlos Amorales), la bussola si orienta sul versante della pittura intesa come gesto umano, come atto, come terreno su cui intavolare un discorso che rompe la tradizione e crea interferenze materiche – centrale nei suoi procedimenti l’uso della sabbia, ora scavata, ora emergente – per rigare, corrugare, estroflettere delicatamente il manto cromatico verso l’esterno ed esplorare le possibilità di una pittura capace di andare oltre la pittura, oltre l’olio, oltre la tela.
In questo progetto, chiamato dall’artista Infinitely close, sfilano ritratti di persone (di fanciulle dai tratti grecizzanti, di figure religiose, di astronauti) che sembrano apparizioni sovratemporali: e ci sono anche corpi eterei (Everywhere morning del 2022 e Infinitely close dello stesso anno), onde antropomorfe (Trust in both, 2022) o caldi abbracci levitanti (Già, 2022), sospesi tra un prima e un dopo, tra un’azione di ieri e una di domani, tra un desiderio lieve d’amore (di dolcezza) e un piacevole o intimo mai. Grotta (2022) è, tra le opere, quella che mostra un uomo in esplorazione, che allunga la riflessine sulle ragioni della pittura e su un pensiero che si interroga, che penetra nel mistero delle cose, della materia, della vita.
Per i primi anni mi sono occupato principalmente del volto umano, in cui vedo condensato il mistero dell’umanità”, racconta Böhnisch. “Per me c’è una grande bellezza in tutto questo. La sabbia, con la sua consistenza ruvida, le sue crepe e i suoi solchi, contrasta con una visione del mondo fatta di superfici lisce che sopprimono il dato della transitorietà̀. Una nuova scoperta per me è la pittura astratta, in cui mi dedico interamente al colore, alla sabbia e al mio rapporto con essa, anelando a portare qualcosa di vivo nel mondo, qualcosa che elevi l’essere umano e che abbia un effetto curativo”.

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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