A Padova la mostra su Frida Kahlo e Diego Rivera
Due artisti passati alla storia, complice anche la loro relazione tormentata: Frida Kahlo e Diego Rivera sono il fulcro della mostra al Centro Culturale San Gaetano di Padova, con opere della collezione Gelman
La mostra Frida Kahlo e Diego Rivera. La collezione Gelman, al Centro Culturale San Gaetano di Padova fino al 4 giugno, fa rivivere la tormentata relazione tra i due grandi artisti, esponendo una selezione proveniente dalla collezione di arte messicana moderna del produttore cinematografico sovietico, naturalizzato statunitense, David Gelman. Sua moglie Natasha ne continuò l’attività di mecenate fino al 1998, anno della morte di lei, mettendo insieme anche un’altra importante raccolta relativa alle avanguardie contemporanee. Alla sua scomparsa, la Vergel Foundation ereditò l’impegno dei due coniugi per il supporto e la conservazione della produzione artistica locale.
FRIDA KAHLO A PADOVA
Ne emerge un chiaro spaccato della società e della cultura del periodo, e di quella fase detta “Rinascimento messicano”, determinato dalle riforme culturali, industriali e sociali successive alla rivoluzione del 1910 e alle sue conseguenze. Una sezione è inoltre riservata al coevo “Modernismo fotografico”, ai ritratti della pittrice realizzati da nomi illustri della fotografia internazionale, quali Imogen Cunningham, Edward Weston, Martin Munkácsi, e a tre personalità femminili di generazioni diverse che hanno raffigurato gli oggetti custoditi nella Casa Azul: Kati Horna, Graciela Iturbide e Patti Smith. Esempi di costumi tradizionali manifestano quella “mexicanidad” di cui Kahlo volle farsi portavoce.
PASSIONE E TORMENTO SECONDO KAHLO E RIVERA
Ritratto esauriente di una contingenza storica, la serie di lavori presentata al pubblico evidenzia in maniera potente e suggestiva la voce di Frida, riuscendo a porre in secondo piano il pur possente plastico vitalismo, da fervido militante del partito, di Diego Rivera: il dolore emotivo e la sofferenza scaturita dalla sua condizione fisica, così come il grande amore per il compagno, fonte di profonda lacerazione interiore, affiorano con impatto dagli emblematici autoritratti, dalle grafiche e nature morte e nella documentazione delle immagini a lei dedicate. Opere celebri quali Diego nei miei pensieri, Autoritratto con scimmie, Autoritratto con treccia, L’amoroso abbraccio dell’universo, la terra (Messico), Diego, io e Señor Xolotl testimoniano il suo enorme talento, manifestazione di un vissuto intenso e di una abilità sincretica in grado di fondere esperienza, empatia e patriottismo in un unicum imparagonabile.
Maria Palladino
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