All’Istituto Italiano di Cracovia otto giovani artisti indagano il rapporto tra arte e scienza

Il progetto “We Love Science” raccoglie le opere realizzate da artiste e artisti ispirati alle attività svolte da ingegneri e scienziati nei Centri di Ricerca Italiani. Una mostra itinerante che toccherà Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura all’estero

In occasione della Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia lancia la rassegna We Love Science, a cura di Ludovico Pratesi e Marco Bassan di Spazio Taverna. Una mostra che cerca di districare il complesso rapporto che lega la ricerca scientifica e la ricerca tecnologica attraverso l’incontro di artisti e scienziati. “Gli abbinamenti con i centri di ricerca, condivisi con il MAECI, sono stati effettuati in base ad affinità tra le ricerche degli artisti e le tipologie di attività scientifica”, spiega Ludovico Pratesi, “in maniera da attivare dialoghi stimolanti e sottolineare punti di contatto e condivisione su tematiche comuni”. Dopo essere stata ospitata a Cracovia, la mostra partirà alla volta di Varsavia, e poi di Pristina, dando il via al suo tour internazionale promosso e sostenuto dalla rete del Ministero degli Affari Esteri.

OTTO ARTISTI PER “WE LOVE SCIENCE”

Serena Vestrucci, Margherita Raso, Davide Stucchi, Jonathan Vivacqua, Irene Ferana, Giulio Bensasson, Antonio La Guardia e Ruth Beraha sono accumunati dalla “capacità di costruire opere legate a processi trasformativi di carattere concettuale, attraverso linguaggi e forme espressive diverse”, continua Ludovico Pratesi. Ognuno di loro ha realizzato la propria opera dopo avere svolto un periodo di residenza artistica presso gli otto centri di ricerca indicati dal Ministero, l’Osservatorio Astronomico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica alle Canarie, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia del Vesuvio a Napoli, l’Elettra-Sincrotrone di Trieste, l’Istituto Nazionale Studi Esperienze Architettura Navale di Roma, la Miniera di Sos Enattos in Sardegna, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, l’Istituto Nazionale di Astrofisica di Cagliari e l’Agenzia Spaziale Italiana (con sede di Matera). “Un viaggio di collisione tra due mondi – scienza e arte – apparentemente distanti ma accomunati da un unico tratto che rappresenta l’essenza più alta dell’essere umano: la capacità di produrre visioni”, conclude Marco Bassan.
 
Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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