Kimsooja trasforma la cupola delle Galeries Lafayette a Parigi
L’artista coreana si è ispirata alla storia dei celebri magazzini parigini per ripensare la cupola del complesso inaugurato all’inizio del Novecento in Boulevard Haussmann. Prosegue così il sodalizio tra le Galeries Lafayette, artisti e designer
Per inondare di luce le merci esposte nei suoi magazzini del lusso, Théophile Bader, uno dei fondatori delle Galeries Lafayette di Boulevard Haussmann, si affidò nel 1912 all’architetto Ferdinand Chanut, che disegnò una grande cupola alta 43 metri. L’elegante struttura in ferro, arricchita dalle sculture di Edouard Schenck,sorreggeva i vetri colorati del maestro vetraio Jacques Grüber che con le loro tonalità cangianti dal turchese al rosso vermiglio lasciavano penetrare nella grande hall una luce calda, dalle sfumature diverse a seconda delle ore del giorno, contribuendo a creare un’atmosfera da cattedrale laica votata alla bellezza e al consumo. Il “bazar de luxe” sognato da Bader.
Rimossi durante la Seconda Guerra mondiale, i pannelli in vetro colorato sono stati sostituiti da vetri bianchi. Più di 110 anni dopo Jacques Grüber, l’artista coreana Kimsooja è stata invitata a riportare il colore nella cupola delle Galeries Lafayette con una installazione “light-oriented”. Si tratta di una delle tappe del progetto To Breathe che Kimsooja ha iniziato nel 2006 intervenendo nel Palacio de Cristal del Museo Reina Sofia di Madrid e proseguito con il Padiglione della Corea alla Biennale di Venezia (2013), al Centre Pompidou-Metz (2015-16), alla Boghossian Foundation di Bruxelles (2020-21), al Leeum Museum of Art di Seoul (2021) e alla Cattedrale di Metz (2022).
L’INSTALLAZIONE DI KIMSOOJA ALLE GALERIES LAFAYETTE
Fino al 30 giugno i visitatori del grande magazzino parigino potranno godere degli speciali effetti luminosi generati dall’applicazione sui vetri bianchi di un pellicola che opera una diffrazione della luce in tutti i colori dell’arcobaleno. Un universo iridescente composto da seicento pannelli per una superficie complessiva di mille metri quadrati, che tende a creare diversi paesaggi luminosi nel corso delle giornate, a seconda delle condizioni di luce. L’obiettivo dell’artista per questa installazione site-specific (la prima di queste dimensioni a Parigi) è invitare il pubblico a qualche attimo di contemplazione in uno spazio spesso governato dalla frenesia degli acquisti. “Credo che le persone siano attente quando incontrano un ambiente nuovo e un’esperienza visiva e sonora insolita. Una cosa interessante è che lo spettro della luce cambia continuamente – la sua intensità, la sua direzione – in base alla fonte di luce naturale, in base alle condizioni meteorologiche di ogni giorno, al tempo e alle stagioni“, ha spiegato Kimsooja. La chiave per interpretare l’installazione dell’artista coreana è affidarsi alla transizione effimera della luce.
Il progetto alle Galeries Lafayette è anche un omaggio di Kimsooja, nata nel 1957 a Daegu e newyorkese di adozione, alla capitale francese: “Da quando ho visitato Parigi per la prima volta nel 1984 per un soggiorno di studio di sei mesi presso l’ École des Beaux-Arts, mi sono innamorata di questa città così affascinante e l’ho rivisitata ogni volta che ho viaggiato in Europa.”
LA VISITA ALLE GALERIES LAFAYETTE
L’installazione si può osservare meglio dalla terrazza dell’ottavo piano e all’interno dello spazio interstiziale della cupola situato al quinto piano, eccezionalmente aperto al pubblico. Un musica di accompagnamento è stata creata appositamente per questo spazio solitamente inaccessibile.
Il sabato e la domenica sono previste delle visite guidate (da prenotare in anticipo) al ricco patrimonio artistico delle Galeries Lafayette, che comprendono anche una sosta di mezz’ora presso l’installazione The Breathe.
La commissione dell’installazione a Kimsooja non è che l’ultima iniziativa di una lunga tradizione di collaborazione fra i grandi magazzini parigini e il mondo del design, dell’arte e dell’architettura. Già nel 1922 vennero creati gli atelier d’arte applicata La Maîtrise affidati a Maurice Dufrêne, che ne divenne il direttore artistico. La missione di questi atelier era quella di creare mobili, tessuti, tappeti, tappezzerie, ceramiche di qualità estetiche elevate ma che, allo stesso tempo, fossero alla portata di tutti i clienti. Fra i nomi che collaborarono con i loro primi progetti con La Maîtrise si ricordano quelli di Charlotte Perriand, Serge Mouille e Jacques Adnet.
L’azione di mecenatismo prosegue oggi con la creazione di Lafayette-Anticipations e il supporto a istituzioni come il Centre Pompidou, il Musée d’Art Moderne di Parigi e la Villa Noailles a Hyères.
Dario Bragaglia
https://haussmann.galerieslafayette.com/
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