Tensione erotica e ambiguità nella mostra di Iva Lulashi a Milano
Identità, memoria, sessualità: sono questi i temi dei nuovi dipinti di Iva Lulashi in mostra alla Prometeo Gallery Ida Pisani
I lavori più recenti di Iva Lulashi (Tirana, 1988) sono riuniti nella mostra Where I end and you begin alla Prometeo Gallery Ida Pisani di Milano. La rassegna, che esplora la materialità del segno pittorico di Lulashi, comprende ventitré dipinti a olio su tela che spaziano da grandi formati a dimensioni intime. In questi lavori, Lulashi si addentra nei temi della sessualità, dell’identità, della storia e della memoria. Le tele sfumano i confini tra innocenza e dissolutezza, desiderio e piacere, curiosità e abuso. Attraverso il suo lavoro, Lulashi invita gli spettatori a navigare in un’atmosfera di tensione erotica in cui i corpi ‒ umani e non ‒ esistono in uno spazio liminale, trattenendo scherzosamente ciò che accadrà dopo. La mostra invita gli spettatori a indulgere in una sorta di voyeurismo inconsapevole oscillando tra curiosità, imbarazzo e seduzione.
LA MOSTRA DI IVA LULASHI A MILANO
In Where I end and you begin le opere si caratterizzano per la mancata adozione di specifiche coordinate spazio-temporali: l’artista dipinge nello spazio di un intervallo, quando i corpi si incontrano maliziosamente, celando però quanto accadrà nell’istante successivo. E rivelando solamente la percezione di un contatto, talmente silenzioso quanto intenso. La serie di dipinti sembra evocare lo stato di veglia che separa il sonno dalla realtà, dove tutto è ancora indistinto. Le figure e scene dipinte da Lulashi si presentano sia vicine che distanti, attraverso primi piani e frammenti, sfuggenti nelle inquadrature ma immediate nella loro presenza. Inquadrature tratte da pellicole erotiche e pornografiche del passato comunista albanese, che poi la pittrice rielabora e traduce nei suoi dipinti.
LA PITTURA DI IVA LULASHI
La distinzione di genere è sfumata e le immagini mostrano corpi umani assorti o in procinto di impegnarsi carnalmente. L’accentuazione dell’ambiguità intrinseca alle immagini è rafforzata dall’utilizzo dei primi piani non integrati alla realtà raffigurata. I titoli delle opere, altrettanto complessi e poetici, aggiungono un ulteriore livello di riflessione. Lulashi mette in evidenza l’interazione tra lo spettatore e l’opera, velando però gli aspetti più chiari e rendendo l’esperienza del fruitore un misterioso enigma da decifrare.
La pittura di Lulashi rappresenta l’essenza della tensione erotica: vedere e non vedere, ricordare e immaginare, rincorrendo qualcosa che si nasconde, senza arrivare mai.
Sole Castelbarco Albani
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