Musei, accessibilità e inclusione. Al MART di Rovereto 120mila euro per sostenere buone pratiche
Nell’ottica di implementare l’accessibilità di nuovi pubblici e favorire l’inclusione, il polo museale trentino ha vinto un bando europeo con il Boijmans di Rotterdam e il Mumok di Vienna. Ma un premio all’impegno in questa direzione arriva anche dal Pnrr
“Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità”. Nell’agosto 2022, aggiornando la definizione di museo, l’ICOM ha sancito il ruolo delle istituzioni culturali in quanto presidio sociale, luoghi di educazione, piacere, riflessione, incontro, pari opportunità. Ne abbiamo ripreso il filo, su Artribune, con due reportage entrati tra le pieghe dei musei italiani, per comprenderne le dinamiche di gestione sul campo, illuminando le buone pratiche (o segnalando le mancanze) in fatto di accessibilità e inclusività. E ora è proprio per l’impegno concreto sul campo che si distingue il MART di Rovereto nel ricevere due finanziamenti strategici: 60mila euro dal Pnrr destinati a “nuovi strumenti per l’accessibilità culturale” e, contemporaneamente, una cifra di pari importo per la vittoria del bando europeo, condiviso con altre due istituzioni museali, per l’attuazione di un progetto fondato sulla partecipazione attiva e l’inclusione.
THE FLOOR IS YOURS. IL PROGETTO DEL MART PER L’INCLUSIONE
In quest’ultimo caso, con il Boijmans di Rotterdam (capofila) e il Mumok di Vienna, il polo museale trentino ha elaborato un programma biennale finalizzato all’avvicinamento e al coinvolgimento di nuovi pubblici, del valore complessivo di 180mila euro. The floor is yours, come si intitola il progetto, metterà a disposizione di ognuna delle realtà coinvolte 60mila euro, con l’obiettivo di “sviluppare metodologie innovative e sperimentare nuovi processi di collaborazione con alcuni degli attori sociali presenti sul territorio, e costruire una rete in grado di favorire la diffusione delle buone pratiche”. Questo sforzo si tradurrà in un public program costituito da almeno 9 eventi, progettati e realizzati con i partner locali, con particolare attenzione ai temi dell’accessibilità e dei non-pubblici. E il Mart coinvolgerà l’Accademia di comunità La Foresta e gli studenti della LABA, chiamati a progettare attività rivolte ai giovani. I ragazzi avranno modo di parteciperà a una residenza della durata di una settimana pensata per stimolare lo scambio e il confronto tra i tre musei. Il ribaltamento di prospettiva, che vede chi solitamente fruisce di contenuti culturali nella posizione di idearli ed elaborarli in prima persona, testimonia l’impegno del Mart nel cedere la parola ad altri, favorendo nuovi punti di vista sul museo e perseguendo una reale inclusione sociale. Proprio questo elemento di originalità è valso al progetto la vittoria del bando.
I FONDI DEL PNRR PER FAVORIRE L’ACCESSIBILITÀ
Ma non finisce qui. Nello stanziare un fondo volto a favorire l’accessibilità culturale, il Pnrr ha chiesto ai musei di costruire le condizioni affinché tutti i cittadini, e in particolare coloro che necessitano di essere supportati con modalità specifiche, possano accedere in maniera più autonoma e personale possibile agli spazi e ai contenuti culturali. Il MART ha risposto con un pacchetto di misure che dovranno implementare una predisposizione all’apertura e all’accessibilità insita nella natura del museo sin dalle sue origini. I 60mila euro ricevuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza serviranno dunque, nel medio-lungo periodo, ad attuare il PEBA (piano eliminazione barriere architettoniche), a incrementare le funzionalità del sito web per fruitori ciechi o ipovedenti, a sviluppare percorsi verticali e orizzontali per un pubblico generico e per persone sorde, a produrre cinque video-percorsi museali per persone con disabilità cognitiva e per i loro caregiver, a formare nuovo personale preposto all’accoglienza. È stata premiata, dunque, la capacità di mettere strumenti e competenze manageriali al servizio di un’operazione di ampio respiro destinata alla partecipazione attiva dei non-pubblici o di pubblici con bisogni specifici. Un impegno non sporadico, e anzi sistematizzato ormai da tempo: ogni anno, per citare solo una delle attività stabili, l’Area educazione e mediazione culturale del MART (con Annalisa Casagranda, referente progetti didattici per il pubblico, e Ornella Dossi, referente progetti speciali) sviluppa progetti speciali che coinvolgono più di 3mila persone con disabilità, con particolare attenzione alle neurodivergenze e alle disabilità cognitive e sensoriali. Al contempo, il polo museale di Rovereto si preoccupa di coinvolgere le realtà territoriali, sollecitando la partecipazione di partner locali per lo sviluppo di una rete virtuosa. Fattore anch’esso determinante per raggiungere traguardi importanti in ambito nazionale ed europeo.
Livia Montagnoli
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