Arte contemporanea in Uzbekistan: la scena di Tashkent
Cosa succede in zone del mondo meno battute dal sistema dell’arte ufficiale? Per capirlo proseguiamo la nostra indagine in Asia Centrale, al Centre for Contemporary Art di Tashkent
Nato su iniziativa della Art and Culture Development Foundation of the Republic of Uzbekistan, il Centre for Contemporary Art in Tashkent lavora per sviluppare e aprire al mondo la scena dell’arte contemporanea uzbeka. La direttrice, Gayane Umerova, ne illustra la storia e gli obbiettivi.
Come nasce il Centro e perché? È un progetto privato o conta anche su fondi pubblici?
Il Centro per le arti contemporanee di Tashkent è un’iniziativa della Art and Culture Development Foundation ed è stato fondato nel 2019. Poniamo grande attenzione alla promozione della cultura contemporanea in Asia centrale ed è stato fondamentale creare un’istituzione che possa essere una forza trainante e una piattaforma per la scena artistica contemporanea da sviluppare a livello locale e internazionale. L’edificio che è poi divenuto la sede del CCA fu costruito nel 1912. Prima della rivoluzione bolscevica del 1917, fungeva da centrale elettrica a turbine diesel che servivano per alimentare la linea del tram della città. Abbiamo pensato che fosse a suo modo simbolico che l’elettrificazione della città di Tashkent fosse iniziata nel medesimo luogo dove, un secolo più tardi, la scena artistica contemporanea dell’Uzbekistan ha iniziato la sua rigenerazione.
Cosa sta facendo il governo per sostenere la crescita della scena artistica uzbeka?
Il governo dell’Uzbekistan fornisce un significativo sostegno finanziario a istituzioni artistiche e culturali in genere per mostre, produzioni teatrali, pubblicazioni di libri e molti altri progetti culturali.
Riteniamo che sostenere gli artisti emergenti in particolare dovrebbe essere una delle priorità quando si lavora con la comunità culturale locale. Perché identificare e promuovere nuovi talenti fornendo loro le competenze necessarie e il sostegno finanziario, determinerà lo sviluppo futuro dell’intero ambiente culturale del Paese.
Qual è il ruolo delle donne sulla scena artistica uzbeka? Ci sono artiste interessanti?
Le donne hanno sempre svolto un ruolo significativo sulla scena artistica dell’Uzbekistan, lavorando con vari linguaggi tra cui pittura, scultura, fotografia, cinema. Per non parlare delle secolari tradizioni artigianali a cui le donne hanno contribuito in maniera sostanziale. Al Center for Contemporary Arts, abbiamo istituito una sezione speciale, il CCA LAB, un laboratorio di ricerca che vuole fornire una nuova lettura del patrimonio artistico della regione. Uno degli obiettivi di questa struttura è creare una serie di mostre che coinvolgano curatori internazionali, da presentare sia in Uzbekistan che all’estero. Alcune artiste di talento vi hanno già preso parte, da Renata Mansurova, a Malika Zayniddinova, Kamila Rastambekova, Zilola Kakhramonova.
E più in generale ci sono temi particolari su cui gli artisti contemporanei uzbeki stanno lavorando?
L’arte contemporanea uzbeka è un settore dinamico e diversificato che comprende una miscela di stili, linguaggi e temi. Alcuni artisti traggono ispirazione dall’arte tradizionale uzbeka, mentre altri esplorano approcci più contemporanei e sperimentali. Negli ultimi anni, molti artisti uzbeki si sono su identità culturale, globalizzazione e varie questioni sociali, esplorando la tensione fra tradizione e modernità nella società uzbeka in rapido cambiamento, o affrontando questioni relative ai diritti umani, al genere e all’ambiente. Molti artisti usano il loro lavoro per riflettere sulla storia e sul patrimonio culturale dell’Uzbekistan, attingendo a motivi e tecniche tradizionali per creare opere innovative.
Dunque le antiche tradizioni sono importanti per gli artisti uzbeki?
L’Uzbekistan ha un ricco patrimonio culturale, con una storia millenaria. Molti artisti attingono a forme e motivi artistici tradizionali, spesso reinterpretandoli e reinventandoli. Penso a tessuti, ceramiche e ricami uzbeki che hanno spinto artisti contemporanei a creare nuove opere secondo quell’immaginario, riflettendo una parte essenziale della nostra identità artistica.
Il Centro è anche coinvolto in molti progetti per i bambini: quali tema affrontate?
Il CCA è coinvolto in vari progetti nel campo dell’educazione e delle arti. In questo momento, stiamo lanciando un programma educativo per bambini, inclusi laboratori che insegnano a maneggiare tempera, matite, plastilina e altri materiali. I bambini impareranno a pensare concetti astratti come la linea, l’immagine e la superficie. Il primo ciclo di lezioni ne comprenderà anche una sull’arte contemporanea e su una delle figure chiave del ‘900, Joseph Beuys.
In che modo i visitatori adulti interagiscono con il Centro? C’è interesse per l’arte contemporanea?
Vogliamo attrarre un pubblico eterogeneo per fasce d’età e interessi. Per questo offriamo una varietà di eventi, mostre e programmi educativi che coprono molti settori delle arti e si rivolgono a tutti.
A quali progetti state lavorando per il biennio 2023-24?
Attualmente siamo impegnati in diverse iniziative educative nel campo dell’arte contemporanea. La CCA School offre formazione culturale ai giovani, attraverso corsi di pittura, disegno, scultura, videoarte e fotografia. Poi, abbiamo il CCA Open Talks, un programma di conferenze pubbliche e dibattiti con artisti, curatori e studiosi internazionali. L’archivio è dotato di una piattaforma digitale con accesso alla collezione delle opere d’arte, e con la stessa logica la CCA Library offre accesso a libri, riviste e altre risorse documentarie relative all’arte e alla cultura contemporanea. Il Centro ha anche un programma cinematografico con proiezioni di film e documentari internazionali dedicati all’arte contemporanea. Infine, attraverso numerosi workshop, il Centro offre un’opportunità per artisti e altri professionisti di sviluppare le proprie capacità e lavorare in gruppo.
Niccolò Lucarelli
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