Cento anni fa Milano diventava grande annettendo i comuni circostanti. Si festeggia con l’arte
Nel 2023 cade il centenario dell’ultima grande espansione del Comune di Milano, con l’annessione degli undici “borghi” che circondavano il centro città. Un lungo murale d’artista omaggia l’anniversario
Risale al 1923 l’annessione alla città degli undici Comuni autonomi – i “borghi” di Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, e Vigentino – che hanno portato alla nascita della Grande Milano, su impulso di un regio decreto.
All’epoca, l’ultima significativa espansione di Milano portò a sfiorare il milione di abitanti, e quest’anno Palazzo Marino celebra il centenario della ricorrenza – in realtà una doppia ricorrenza, considerando anche il centocinquantenario dell’aggregazione di Milano al Comune di Corpi Santi (1873) che riuniva fondi agricoli e cascine sorte a ridosso dei cimiteri – con l’iniziativa Dai borghi alla città, dalla città ai quartieri. Tra le realtà coinvolte, la Cittadella degli Archivi è naturalmente portata a festeggiare, condividendo il senso della propria missione: “Tra i molti progetti che seguirono le aggregazioni comunali, vi furono la fondazione dell’Università degli Studi, il nuovo Ospedale Cà Granda di Niguarda, la costruzione dell’Arengario in piazza Duomo, la donazione del Palazzo dell’arte oggi Triennale, la chiusura dei Navigli. Ogni comune aggregato portava inoltre con sé dentro alla nuova metropoli la propria storia, a volte millenaria come Chiaravalle con le sue marcite cistercensi, altre volte più recente ma di fama mondiale come Baggio con la spedizione del generale Nobile”, spiega in proposito il direttore della Cittadella Francesco Martelli.
LA CITTADELLA DEGLI ARCHIVI DI MILANO
Nata nel 2011 (ma attivata nel 2012 e aperta al pubblico dal 2016) come nuovo polo archivistico del Comune di Milano, la Cittadella è tra i poli archivistici più moderni d’Europa con oltre 70 km lineari di archivi che racchiudono la memoria storica della città, e un impianto totalmente meccanizzato, gestito dal robot dotato di intelligenza artificiale Eustorgio, capace di estrarre in maniera automatica le unità presenti in ciascuna delle otto corsie d’acciaio del deposito. E sin dall’inizio l’operazione è stata connotata anche dalla volontà di rigenerare uno spazio urbano: l’area individuata per riunire e conservare la grande mole di documenti (500mila faldoni, con carte dal 1802 a oggi, destinati ad aumentare con costanza) si trova in via Gregorovius 15, periferia ex industriale in zona Niguarda/Bicocca. Qui, da diversi anni, si è cominciato a lavorare per far coincidere il valore del materiale custodito con quello dell’edificio che lo ospita, un imponente parallelepipedo in cemento che ha sperimentato sulla sua pelle diversi interventi d’arte.
MURI D’ARTISTA PER IL CENTENARIO DELLA GRANDE MILANO
È nata così l’iniziativa Muri d’artista, che in concomitanza con il centenario della Grande Milano giunge alla sua quinta edizione, sempre sotto la supervisione della curatrice della Cittadella Rossella Farinotti e con la direzione artistica dell’associazione culturale non profit Issoropia Homegallery. Dal 2015 a oggi, Muri d’artista ha coinvolto nel progetto di riqualificazione urbana attraverso la creatività contemporanea oltre 70 artisti di diversa età e provenienza (ma tutti legati a Milano), cui si aggiunge l’intervento realizzato nel 2018 dal duo artistico Vedovamazzei, che ha posizionato sulla torre più alta dell’edificio l’opera pubblica permanente La città che sale. Omaggio e Boccioni, installazione al neon di 7 metri di lunghezza che rappresenta la firma di Umberto Boccioni. Quest’anno si è intervenuti su seicento metri quadrati di superficie lungo l’intera via Monterotondo, omaggiando l’aggregazione degli undici “borghi” del 1923. L’opera collettiva sarà svelata sabato 13 maggio, e ha visto al lavoro 14 artisti: Antonella Aprile, Giuseppe Buzzotta, Davide Genna, Coquelicot Mafille, Leila Mirzhakani, Silvia Negrini, Silvia Paci, Aronne Pleuteri, Shanti Ranchetti, Valdrin Taqui, Luca Zarattini, Gabriele Colletto, Lorenzo Di Lucido, Alexander Vinogradov, ognuno capace di prendere ispirazione da un avvenimento saliente o da una caratteristica identitaria dei diversi borghi rappresentati. Si spazia così dalla Partenza del dirigibile del Generale Nobile di Silvia Paci alla Banda musicale di Affori di Luca Zarattini, alla Abbazia di Chiaravalle con le sue marcite di Silvia Negrini. Ma camminando lungo il muro si scopriranno anche il Naviglio Martesana, la Triennale di Milano, la mappa di Greco nel Piano Beruto 1889, il Nuovo Ospedale della Ca’ Granda, il Parco Aldo Aniasi. Tutto visto attraverso gli occhi dell’arte.
Livia Montagnoli
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