A Milano i dipinti di Pietro Moretti, figlio del regista Nanni

Colori densi e atmosfere oniriche sono alla base delle opere dell’artista romano esposte presso la galleria Doris Ghetta. Una mostra che sta facendo parlare di sé

Pietro Moretti (Roma, 1996) non è solo il figlio di Nanni Moretti, ma è anche e soprattutto un talentuoso pittore che si sta facendo strada. Mentre il nuovo film del papà sta facendo faville nelle sale, lui è protagonista della mostra negli spazi di Doris Ghetta a Milano. Pietro Moretti si laurea alla BA Hons, Slade School of Art di Londra nel 2020 e inizia proprio lì a partecipare a diverse collettive, la prima da The Crypt Gallery nel 2016. Nel 2021 partecipa a Roma Arte in Nuvola e l’anno successivo, con Il rossore dell’asino, realizza la sua prima personale con la galleria di Doris Ghetta a Ortisei. A novembre 2022, la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, nell’ambito di Artissima, ha acquisito l’olio su tela di Moretti intitolato La visita, un’altra visita, affidandolo in comodato al Castello di Rivoli. Oggi l’artista porta i suoi lavori nella sede milanese della galleria Doris Ghetta e stupisce per il suo approccio intimo e accurato alla pittura.

Pietro Moretti, Le storture del cactus, dettaglio

Pietro Moretti, Le storture del cactus, dettaglio

LA MOSTRA DI PIETRO MORETTI A MILANO

Una serie di dipinti seducenti stuzzica l’attenzione del pubblico, che si lascia conquistare dai dettagli e dai particolari nascosti nelle opere. L’ambiente raccolto della galleria è lo scenario perfetto per accogliere lavori di questo tipo, caratterizzati da colori intensi, da personaggi avvolti in un’atmosfera onirica che richiama il mondo delle fiabe, lette però in chiave del tutto contemporanea. Ambivalenza è la parola che emerge da ogni opera. Ciascuna di esse sembra voler raccontare il mondo interiore e la psicologia dei personaggi, specchio di noi stessi. I dipinti evocano una tensione intima, che spinge ad avvicinarsi ai lavori e a volerne sapere di più. Colme di una forte componente voyeuristica, le opere parlano di un corpo fluido, dinamico, sempre alla ricerca del suo posto nel mondo.

Gloria Vergani

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