A Parigi la mostra sulla collaborazione fra Basquiat e Warhol

Sta attirando folle di visitatori la mostra della Fondation Louis Vuitton dedicata a uno dei dialoghi creativi più chiacchierati di sempre. E c’è pure spazio per un artista italiano

Ogni giorno la fila è considerevole, lo era perfino la sera del vernissage: la mostra su Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol attira le folle nel Bois de Boulogne, il grande parco alle porte di Parigi dove si trova la Fondation Louis Vuitton, ospite della rassegna.

Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, Arm and Hammer II, 1985, acrilico su tela, Collection Bischofberger, Männedorf Zurich, Svizzera.© Estate of Jean Michel Basquiat Licensed by Artestar

Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, Arm and Hammer II, 1985, acrilico su tela, Collection Bischofberger, Männedorf Zurich, Svizzera.© Estate of Jean Michel Basquiat Licensed by Artestar

BASQUIAT E WARHOL IN MOSTRA A PARIGI

Fu Bruno Bischofberger, gallerista di entrambi, a far incontrare i due artisti nel 1982 a New York. All’epoca Jean-Michel Basquiat (New York, 1960-1988) era un artista emergente, aveva solo 22 anni e iniziava a far parlare di sé. Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987), dal canto suo, aveva 52 anni ed era un artista established della scena newyorkese, principalmente noto per i suoi ritratti di celebrità e star hollywoodiane mediante la riconoscibilissima tecnica della stampa serigrafica. Subito dopo il loro incontro, Basquiat torna nel suo studio, dipinge Dos Cabezas ‒ esposto nella prima sala della mostra ‒e lo spedisce a Warhol, che dirà del giovane artista: “È più veloce di me [nell’eseguire ritratti]”. L’opera raffigura i due artisti l’uno accanto all’altro, posti allo stesso livello, “come se il giovane Basquiat volesse posizionarsi allo stesso livello del maestro della Pop Art”, commenta il curatore Olivier Michelon.
In realtà negli Anni Ottanta Andy Warhol soffre di mancanza di ispirazione, la sua produzione è in declino. Ed è proprio Bischofberger ad avere l’idea di farli lavorare insieme. Incoraggiati dal gallerista, i due iniziano a produrre una prima quindicina di opere, esposte al primo, insieme al napoletano Francesco Clemente, allora trentenne.

Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol fotografati da Michael Halsband per la mostra del 1985 © Fondation Louis Vuitton

Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol fotografati da Michael Halsband per la mostra del 1985 © Fondation Louis Vuitton

LA COLLABORAZIONE FRA WARHOL E BASQUIAT

In seguito a questa prima esperienza di collaborazione, Basquiat e Warhol sviluppano una vera complicità, che li porterà a lavorare insieme dal 1984 al 1985, più giorni a settimana, nella Factory, secondo quanto hanno dichiarato in seguito i loro assistenti, e a concepire più di 160 opere, firmate da entrambi. Seguendo il percorso espositivo, nelle prime opere si distinguono con facilità i simboli della società capitalista (loghi di aziende, prezzi, pubblicità…), impressi sulla tela da Warhol ricorrendo alla serigrafia, dai segni e disegni quasi “scarabocchiati” di Basquiat (teste afroamericane stilizzate, corone, scritte…). Ma, raggiungendo il secondo e terzo piano dell’edificio progettato da Frank Gehry, un vero dialogo si instaura tra i due artisti: non si tratta più di una giustapposizione di due maniere, ma di una creazione e conversazione comune, che porterà Warhol a rimettersi a disegnare e dipingere. Alle immagini di Warhol Basquiat risponde, scrivendoci sopra, cancellandole, modificandone il significato. I due artisti creano così opere che parlano del loro presente, della loro società, dell’America degli Anni Ottanta (basti pensare a Paramount del 1983, che evoca Reagan, Hollywood e la Cina).

Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol © Fondation Louis Vuitton

Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol © Fondation Louis Vuitton

LA MOSTRA ALLA FONDATION LOUIS VUITTON

L’esito di questa collaborazione eccezionale fu, nel 1985, la mostra intitolata Paintings alla Tony Shafrazi Gallery di New York. Nel poster ufficiale della mostra, che riprende la celebre fotografia in bianco e nero di Michael Halsband, i due artisti, vestiti Everlast dalla testa ai piedi, si presentano al pubblico come due boxeur pronti al combattimento. Tuttavia, le critiche non furono favorevoli, alcuni dicevano che il giovane Basquiat si approfittava della notorietà e del prestigio di Warhol, altri che Warhol godeva del nuovo impeto artistico e dell’originalità del collega ventenne.
Basquiat x Warhol, à quatre mains dà senza dubbio una seconda possibilità a questa collaborazione e, a giudicare dalle folle, il pubblico è entusiasta.

Carlotta Cenci

Parigi // fino al 28 agosto 2023
Basquiat x Warhol, à quatre mains
FONDATION LOUIS VUITTON
8 av. du Mahatma Gandhi
https://www.fondationlouisvuitton.fr

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati