Il rigore dell’invisibile. La mostra di Andreas Fogarasi a Torino
Porte, finestre, mattonelle e carte da parati sono gli oggetti di un paesaggio quotidiano trascurato, che invece questo artista austriaco trasforma in protagonisti
È un’operazione site specific quella realizzata da Andreas Fogarasi (Vienna, 1977), in occasione della prima mostra personale torinese intitolata 1978. Cinque sono le opere di medio e grande formato realizzate e assemblate con materiali di recupero, ritrovati in giro per la città di Torino.
LA MOSTRA DI ANDREAS FOGARASI A TORINO
Porte, finestre, grate di ferro, mattonelle e carte da parati sono tutti oggetti industriali che, dopo un’attenta riflessione e progettazione, assumono identità formale e rigorosa, elementi fondamentali di una geometria razionale che da paesaggio quotidiano, si traduce in linguaggio polimaterico, tridimensionale, artistico e contemporaneo. Sono opere scultoree di carattere urbano in grado di raccontare brani di una realtà culturale, sociale e architettonica sospesa tra passato e presente. Con una propensione di natura costruttivista Fogarasi rende visibile e tangibile l’invisibile, ciò che solitamente ai nostri occhi è puramente uno strumento di corredo e ingombro. Per l’artista l’atto di trasformazione e combinazione di oggetti, legati da fasce di ferro, diviene gesto di riscrittura compositiva, ragionata all’interno di dinamiche geometriche e astratte, cariche di forze e tensioni espresse in ogni singola opera, in dialogo con la città e in relazione con le Avanguardie del secolo scorso.
Giuseppe Amedeo Arnesano
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