La mostra di Fulvio Morella ispirata alla Città Eterna

Il tatto è protagonista della mostra negli spazi di Gaggenau DesignElementi. Con uno sguardo rivolto all’antica storia di Roma

La mostra di Fulvio Morella (Grosio, 1971) negli spazi di Gaggenau DesignElementi a Roma è il primo capito di Scripta?, il ciclo di quattro mostre a cura di Sabino Maria Frassà che indaga il legame tra scrittura, arte e materia.
L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!“, questa massima di Nietzsche è stata tradotta in una trapunta di stelle: ogni forma a cinque punte corrisponde infatti al corrispettivo punto dell’alfabeto Braille. La forma della clessidra incarna l’idea di infinito e di eterno ritorno. L’uso del linguaggio specifico dei non vedenti e degli ipovedenti corrisponde alla prosecuzione di Blind Wood, progetto che dal 2018 prevede l’inclusione della scrittura Braille all’interno della ricerca di Morella. Non è un caso che l’arazzo iper-morbido si intitoli Sipario di stelle e vada letteralmente scostato con le mani e attraversato. È possibile esperire l’opera anche da bendati.
I tessuti sono stati donati da Lelièvre, azienda fondata due secoli fa a Parigi che rifornisce alberghi con prodotti di pregio. “È fondamentale nel lavoro di Morella la ricerca materica e la cura: lartista ha impiegato 18 mesi per realizzare 6 opere”, ci racconta il curatore. I lavori tessili sono alternati alle sculture in legno già esposte nella mostra Pars costruens.

Fulvio Morella, Romanitas, installation view at Gaggenau DesignElementi, Roma, 2023

Fulvio Morella, Romanitas, installation view at Gaggenau DesignElementi, Roma, 2023

LA MOSTRA DI FULVIO MORELLA A ROMA

Il Pantheon, il Mausoleo di Augusto e l’Anfiteatro Flavio sono resi nella loro essenzialità, eliminando gli orpelli per porre in enfasi l’architettura.
Oltre alle arene, agli antichi templi e ai teatri sono incluse le rappresentazioni delle maschere della commedia romana. La maschera con la bocca larga che rievoca anche uno dei simboli dell’Urbe, la Bocca della Verità, si rifà a Buccus, il ciarlatano per eccellenza.
Con il legno amaranto del Sudamerica sono state intagliate alcune sculture. L’elemento rosso vuole rendere omaggio alla Città Eterna in quanto chiama all’appello il suo carattere passionale e cruento, “sanguigno”, ma anche l’eleganza cardinale, la nobiltà opulenta, il manto imperiale.
Il legno amaranto, privo di venature, vanta in natura questa tonalità eccezionale, inoltre la “grana finissima, al tatto, sembra plastica o metallo, è anche più freddo delle altre tipologie di legno”. La mostra Romanitas vuole creare cortocircuiti concettuali e sensoriali, procedendo per visioni sintetiche della realtà. “Gravitas” e “Vanitas” sono le due facce della città di Roma e l’opera 5 centesimi, sulla cui superficie è inciso il Colosseo, strizza l’occhio al sesterzio, la moneta più diffusa durante l’Impero.

Giorgia Basili

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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