La forma segreta delle cose. L’artista Pietro Fortuna in Belgio
Una scatola di biscotti, del tabacco trinciato, una mela verdissima, funi e tavoli con bicchieri da birra in esposizione. Sono gli oggetti del viaggio di Pietro Fortuna al museo BPS22
Dalla balaustra del piano rialzato del BPS22 di Charleroi, lo sguardo conferma la visione di un insediamento umano in uno stato eccezionale di conservazione dei reperti. A sud troneggia il grande cerchio di vetro che soffoca, in un manto, gli splendidi boccioli di rose. Accanto c’è una cassa rettangolare che custodisce delle forme di pietre lavorate e una colonnina con sopra degli utensili.
LA MOSTRA DI PIETRO FORTUNA A CHARLEROI
In sequenza, osserviamo, fra gli altri, oggetti quotidiani del femminile (la scatola di biscotti, un’automobilina, una mela verdissima industriale) e quelli del maschile (le canne da pesca, il fucile da caccia, un campanello, le scatole di pastiglie e di tabacco trinciato), infine quelli della collettività (un grande cerchio d’acciaio o funi in verticale, la formidabile struttura di bacheche). Al centro, invasiva, campeggia la predisposizione di lunghi tavoli d’esterno con bicchieri da birra in esposizione, piegati o lasciati in orizzontale. Eppure, qualcosa ci getta nel tremore: quella specie di perturbante sospensione, che non compete alla razionalità bensì allo stato elementare della fantasia, insinua la presenza critica di un pensiero magico.
C’è stato un tempo in cui nessuno di noi era un essere umano. Au temps où nous n’étions pas des hommes significa che esiste ancora un tempo in cui l’uomo non era uomo, quel tempo terribile in cui le persone furono ridotte a strumenti utilizzabili durante la grande separazione del linguaggio. Glory VI, l’insediamento di Pietro Fortuna (Padova, 1950) al Museo BPS22 di Charleroi, è la presa d’atto della gloria, cioè della violenta polemica dell’arte contro il mondo: quella con l’umano, che non da oggi ma dalle stesse origini spinge ossessivamente per essere inumano.
Arnaldo Colasanti
Pietro Fortuna
Glory VI. Au temps où nous n’étions pas des hommes
BPS22 Musée d’art de Charleroi
Boulevard Solvay, 22
6000 Charleroi
BELGIQUE
20.05.2023-27.08.2023
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