I grandi artisti arrivano in Maremma per parlare di sostenibilità per tutta l’estate

Arte, innovazione e natura sono il cuore degli incontri organizzati da Associazione Arte Continua in provincia di Grosseto. Con nomi di primo piano, da Carsten Höller a Mimmo Paladino

Trovare un modo diverso di coesistere con il pianeta e le sue creature: da questo presupposto prendono il via i nuovi talk Le Città del Futuro – Arte, tradizione, innovazione e scienza di Associazione Arte Continua, non profit gemmata da Galleria Continua. Riecheggiando interventi come quello di Anthony Gormley in piazza Duomo a Prato e i talk tenutisi alla Triennale di Milano qualche mese fa, la nuova serie di incontri che si sono tenuti – e si terranno – a luglio nell’Orto Botanico Corsini di Porto Ercole, in provincia di Grosseto, sono pensati come dialoghi tra artisti della comunità internazionale dell’arte e autorevoli personaggi del nostro tempo atti a capire quale ruolo possa avere l’arte contemporanea per mostrare la via verso uno sviluppo sostenibile e di stampo più autenticamente comunitario.

Grandi nomi ospiti agli incontri de Le Città del futuro

A intervenire sui temi presi in esame – che spaziano dalla riqualificazione sostenibile del patrimonio storico-culturale al legame tra misticismo, arte e natura in un’ottica di innovazione e dell’economia circolare – sono nientemeno che quattro grandi nomi dell’arte contemporanea. Hanno partecipato e partecipano infatti Carsten Höller, che ha parlato del suo progetto connesso al Parco del Pollino; Mimmo Paladino, che porta il suo film La divina cometa girato tra Campania e Puglia, che rimanda a una dimensione abitativa senza tempo; Stefano Mancuso, che parlerà di riforestazione urbana a partire da un prossimo intervento a Prato, e al relativo miglioramento delle aree popolari; e Loris Cecchini, che porterà una riflessione sull’economia circolare nel rapporto tra organico e inorganico sulla scorta del suo recente progetto all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti.

Il primo incontro all'Orto Botanco Corsini
Il primo incontro all’Orto Botanco Corsini

Gli incontri di Associazione Arte Continua a Porto Ercole

Promosso in coordinamento con l’Orto Botanico Corsini Monte Argentario nel più ampio contesto degli incontri estivi Notturni dell’arte, il progetto è curato dal co-fondatore di Galleria Continua Mario Cristiani e, da buona tradizione di Continua, è quasi tutto incentrato sulla Toscana. “Sono conferenze, ma hanno anche un forte lato pratico”, racconta Cristiani ad Artribune. “Per esempio, l’intervento di Mancuso è connesso con la riforestazione che si terrà a Prato per cui faremo una raccolta fondi a ottobre. Il suo è un buon esempio del concetto di democratizzazione dell’arte non populista che vogliamo perseguire”. Come l’arte è ossigeno per la mente, spiega Cristiani, gli alberi sono quello del corpo, entrambi creano un benessere che si vede sul lungo periodo: “Io lavoravo nel partito dei Verdi, e quello che mancava e ancora manca nella cultura ambientalista era proprio un discorso sul tempo: ciò che facciamo oggi viene subito dagli altri dopo. L’arte è un tentativo di inserire degli elementi sul lungo periodo, contrastando la dimensione immediata e consumistica”, racconta Cristiani. Questa prospettiva ambientalista, dice, non rende tollerabili le manifestazioni dei Fridays for Future contro l’arte, ma permette di capire la loro disperazione.

Mimmo Paladino
Mimmo Paladino

Gli interventi dei talk, a cui corrispondono delle donazioni di opere d’arte per il territorio, riprendono un lunghissimo lavoro fatto da Continua per lavorare sul territorio e decolonizzare la prospettiva umanistica: “La prima opera era stata donata da Paladino a Poggibonsi negli anni Novanta. Poi era tornato a Vinci dal 2003 al 2005, e l’anno dopo era comparsa anche la Fontana Arbitraria di Zorio nel parco di Poggio Valicaia, sopra Scandicci, un posto bellissimo che non ti aspetteresti in un sito famoso per essere industriale. E poi c’è stato il lavoro di Höller del 2009 al Pollino, ripreso qui: quello non è un ‘parco assediato dalle periferie’, come lo chiamano, ma la prefigurazione di come stare nella natura in un altro modo”. Un lungo investimento culturale sul territorio, ma guai a chiamarlo eccezionale: “Questo dovrebbe essere la normalità, per chi riesce a farlo, non un caso isolato. È fondamentale per non costringere l’arte a diventare una cosa da ricchi”.

Giulia Giaume

www.artecontinua.org

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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