La pittura materica e storica di Yan Pei-Ming: 30 grandi opere a Palazzo Strozzi
Politica, densa, attuale: l'opera dell'artista franco-cinese in mostra a Firenze è un commentario tagliente e poetico del nostro tempo e di quello passato. Che ci guida tra il ritratto della madre e il corpo a testa in giù di Mussolini in piazzale Loreto
I corpi appesi di Mussolini e Claretta Petacci in piazzale Loreto, la Crocifissione secondo Matteo, Vladimir Putin zar della nuova Russia: sono densi di storia e conseguenze i titoli delle opere dell’artista franco-cinese Yan Pei-Ming (Shanghai, 1960) esposti nella sua più grande personale mai realizzata in Italia appena aperta a Palazzo Strozzi. La mostra Yan Pei-Ming. Pittore di storie, visitabile fino al 3 settembre 2023 e parte del progetto Palazzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati, espone 30 dipinti di vario formato che a partire da fotografie, copertine di riviste e opere storicizzate commentano, a cavallo tra Occidente e Oriente, l’evolversi dei tempi.
La mostra di Yan Pei-Ming a Palazzo Strozzi
Curata dal direttore generale di Palazzo Strozzi Arturo Galansino, l’esposizione invita a ripensare il conflittuale rapporto tra storia e contemporaneità con taglio crudo ma poetico, attraverso ritratti ma anche paesaggi e nature morte, sempre a metà tra il pubblico e il personale. Compare così Mao Zedong a pochi metri dal ritratto della madre dell’artista, e ancora il padre, il cui volto si alterna a una Monna Lisa, una rivisitazione dell’Innocenzo X di Velázquez e l’onnipresente volto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E poi ancora, vividissimi, la salma di Pier Paolo Pasolini all’idroscalo di Ostia e il corpo raggomitolato di Aldo Moro, che spunta appena da quella Renault 4 rossa.
La lezione della storia che si fa quotidianità è forte per Yan Pei-Ming, che nonostante viva e lavori in Francia mostra i segni di una relazione molto personale con la Rivoluzione Culturale cinese. “Io racconto sia la storia antica che quella contemporanea, due dimensioni profondamente legate tra loro“, spiega l’artista. “L’attualità che racconto diventerà un giorno pittura di storia“. Anche per questo la pittura di Yan Pei-Ming, ricorda il curatore, “non è una carezza”: l’artista “riflette sulla condizione umana, fondendo insieme fonti diverse tra realtà e immaginazione, vita privata e storia pubblica. È pittore di storie e non solo di Storia perché nella sua pittura si ritrovano immagini che hanno segnato il passato recente assieme a capolavori della storia dell’arte e al racconto intimo della propria vicenda personale. L’artista esplora le potenzialità della pittura e la capacità di questo mezzo di essere attuale, accessibile e coinvolgente per tutti”.
Giulia Giaume
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