La statua della ragazza nera a Rotterdam e il dibattito sull’anti-monumentalismo
Da statue simbolo di gesta eroiche a donne oggettivate, alla scultura di una giovane donna nera. Ecco cosa è successo a Rotterdam con l’opera di Thomas J Price
Siamo a Rotterdam, e più precisamente a Stationsplein – la piazza difronte la stazione centrale – dove è collocata un’imponente scultura di bronzo che raffigura una giovane donna nera con scarpe da ginnastica e mani in tasca. L’inusuale posa racconta di una donna semplice, ma sicura di sé. Si intitola Moments Contained ed è stata realizzata da Thomas J Prince (Londra, 1981), artista contemporaneo che approfondisce importanti questioni sociali come l’emarginazione, il potere, la rappresentazione e la percezione dell’arte nella società, attraverso il linguaggio scultoreo.
La statua di Thomas J Prince e il dibattito sull’anti-monumentalismo
La scultura dell’artista londinese rappresenta una semplice e giovane donna nera, una figura che diventa icona senza avere necessariamente elementi o esperienze che la contraddistinguono. Eppure, non sono tutti d’accordo con l’idea che sia giusto rappresentare qualcuno che non abbia particolari meriti. “Questa statua a Rotterdam è il prodotto di un movimento sociale in cui basta essere parte emarginata per guadagnarsi della simpatia. Basta essere una donna, avere una disabilità, indossare un velo, avere un colore scuro della pelle. Una statua che rappresenta tutti è un insulto alle persone che compiono azioni eroiche”, così si esprime la giornalista Rosanne Hertzberger sul quotidiano NRC Handelsblad. L’anti-monumentalismo però è proprio questo: prendere le distanze da una glorificazione di personaggi innalzati a modello per preferire la celebrazione di personalità che raccontano il mondo di oggi. “Non è un’eroina, un personaggio con un passato illustre. Lei è il futuro, il nostro futuro, e questa città è la sua casa. Rotterdam è una città portuale dove il 55% della popolazione ha origini migranti” ha sottolineato il sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb.
L’opera di Thomas J Prince e le eroine contemporanee
Rendere visibile ciò che è invisibile, pensare all’orizzontalità piuttosto che alla verticalità. Sono questi i punti cardine dell’anti-monumentalismo e del lavoro di Thomas J Prince a Rotterdam, ma non solo. Guardando il lavoro dell’artista è impossibile non pensare all’opera di Gillian Wearing (Regno Unito, 1963), Terri, realizzata nel 2011.
Questa piccola statua raffigura una donna con le braccia lungo i fianchi, le mani giunte ed i piedi ben saldi a terra; Terri, l’impiegata del NYPD che era presente l’11 settembre del 2001, durante la strage delle Torri Gemelle. Nonostante le numerose ferite, la donna è riuscita salvare tre persone, portandole fuori dall’edificio in fiamme. Un’eroina contemporanea, come lo è la donna nera di Prince.
Gloria Vergani
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati