I faggi del Parco Nazionale d’Abruzzo si vestono di graffiti all’uncinetto
È l’intervento del collettivo Accademia di Aracne, 25 donne che hanno scelto la Faggeta Vetusta di Pescasseroli per celebrare il misticismo della natura con l’arte ambientale
ARTEPARCO è l’iniziativa che dal 2018 mette in dialogo l’arte contemporanea con l’ecosistema del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nato da un’idea dell’imprenditore abruzzese Paride Vitale, il progetto ha costruito, negli ultimi sei anni, un percorso espositivo che invita il mondo dell’arte a riscoprire il legame con la natura, e il mondo della montagna a contemplare l’arte contemporanea. Due mondi diversi che dialogano armoniosamente: è il binomio natura/cultura che finalmente si fonde, lasciando spazio alla danza senza tempo della creazione umana e divina.
ARTEPARCO. Il progetto
Da sei anni a questa parte, ARTEPARCO ha visto crescere la sua collezione e arricchire la rosa di artisti in modo sempre più eterogeneo: da Marcantonio, che nella prima edizione propone Animale Vegetale (Il Cuore), un cuore grafico stilizzato che spicca sulle fronde delle Faggete Vetuste diventate Patrimonio dell’Unesco nel 2017, alle cornici concettuali di Matteo Fato (2019), che diventano affacci mistici su una realtà altra. E ancora, la scultura in legno realizzata da Alessandro Pavone nel 2020, che rappresenta una mano umana che quasi emerge dal terreno, metafora del tatto come strumento di comprensione e scoperta del mondo esterno. Più avanti, nascosto tra gli alberi del bosco, si intravede Radicorno (2021), animale-oggetto magico e surreale in ceramica realizzato da Sissi, i cui dettagli si svelano timidamente alla curiosità dello spettatore. E infine, nel 2022 è stato il turno di Valerio Berruti, che con Liberi tutti propone la sagoma stilizzata di un bambino che si sporge da una roccia, dialogando con l’ambiente circostante e rendendo omaggio alla spensieratezza dell’infanzia.
I graffiti all’uncinetto d Accademia di Aracne per ARTEPARCO
Il sentiero, facilmente raggiungibile da Pescasseroli, quest’anno (nel centenario del Parco, il più antico d’Europa) si amplia ulteriormente grazie all’opera del collettivo Accademia di Aracne. Il gruppo, composto di sole donne, rende omaggio all’antica tradizione femminile del ricamo con quello che viene definito un intervento di yarn bombing, ovvero una forma di graffitismo generalmente urbano (che in questo contesto viene riformulato in un meraviglioso contesto naturale) realizzato all’uncinetto. A seguito di uno scrupoloso sopralluogo, le artiste hanno individuato il luogo ideale per l’installazione: nel cuore del bosco, due faggi dell’altezza di quasi otto metri troneggiano nel centro simmetrico di un circolo d’alberi, che sembrano quasi celebrare silenziosamente un rito ancestrale ed eterno.
Le 25 donne del collettivo hanno vestito i due faggi di un ricamo dai colori sgargianti realizzato con un particolare materiale ignifugo e resistente agli agenti atmosferici (e aggiungiamo, all’interazione della fauna selvatica): il motivo decorativo presenta le sagome geometriche di 16 animali che abitano il parco, 8 per ogni albero.
Totem, la celebrazione del legame mistico tra uomo e natura
“Totem è un termine utilizzato dai nativi americani per indicare l’animale ritenuto lo spirito protettore del gruppo; venerando l’animale gli uomini celebrano le proprie istituzioni sociali”, spiega Shirley Rowlands, fondatrice del collettivo. “In questo lavoro abbiamo voluto rappresentare proprio questo legame mistico, che intercorre tra il mondo naturale e l’uomo, evocando quella forte connessione con la natura incontaminata che si percepisce entrando nel Parco”.
L’intervento del collettivo lega così il paesaggio naturalistico con l’antico misticismo indigeno e la tradizione della produzione artigianale, attraverso un lavoro, quello del ricamo all’uncinetto, che trova la propria forza nella dimensione collettiva.
Laura Cocciolillo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati