Casa Appennino, una residenza artistica per valorizzare il patrimonio ambientale
Residenze interdisciplinari, workshop, mostre, trekking e yoga, attività di restituzione che coinvolgono i residenti. Intervista all’artista Angelo Bellobono, che ha ideato il progetto nel Reatino, sui Monti Lucretili
L’artista Angelo Bellobono (Nettuno, 1964) si fa portavoce delle bellezze dell’Appennino con il progetto Casa Appennino, valorizzando e promuovendo il patrimonio naturalistico che lo contraddistingue. Esperienze legate a residenze interdisciplinari, laboratori, mostre e cammini saranno restituite alla comunità locale per consolidare il legame con il territorio che abitano.
Intervista ad Angelo Bellobono su Casa Appennino
Dove e come nasce il progetto Casa Appennino?
Il luogo è Ponticelli Sabino, una frazione del Comune di Scandriglia in provincia di Rieti, immerso nello splendido Parco naturale regionale dei Monti Lucretili. Il “come” è invece un processo lungo e naturale che fonde ciò che io e mia moglie siamo, le nostre storie personali e professionali, le nostre competenze e la volontà di costruire un percorso comune.
Ovvero?
Da qualche anno cercavamo una grande casa non lontana da Roma e, lo scorso gennaio, abbiamo acquistato quella che oggi prende il nome di Casa Appennino. Carla Ciatto, mia moglie, dopo aver lavorato a lungo nella fotografia, da anni è un’insegnante di yoga, in procinto di diventare guida ambientale escursionistica; io invece sono un artista, ma anche maestro di sci, guida ambientale escursionistica e laureato in scienze motorie, e queste diverse identità sono intimamente fuse tra loro. Da parecchi anni lavoro all’idea del Mediterraneo rappresentato come un grande lago di montagna: l’Appennino è la catena montuosa mediterranea che ci naviga dentro unendo sud e nord, est e ovest. Quindi le aree interne del nostro Paese sono al centro della mia ricerca artistica attraverso azioni sul campo, restituzioni nei territori e realizzazione di opere: Linea Appennino 1201, Mappa Appennino e Io Sono Futuro sono i principali progetti che ho realizzato tra il 2015 e il 2022. Casa Appennino rappresenta il luogo che dà casa a tutto questo.
Le attività di Casa Appennino
Quali sono le attività che lo contraddistinguono?
Le attività saranno legate ai nostri campi di competenza: arte, yoga ed escursionismo, ma altre arricchiranno il percorso. Il progetto si realizzerà attraverso residenze interdisciplinari, laboratori, mostre, cammini, seminari e attività di restituzione gratuite per i residenti, al fine di creare consapevolezza e costruire comunità insieme. Tra gli obiettivi rientra anche la realizzazione di uno spazio adibito a museo d’arte contemporanea e natura dei Monti Lucretili.
Quali saranno gli artisti e le realtà coinvolte?
È ancora presto per parlare degli artisti in modo specifico, c’è ancora tanto lavoro da fare e confidiamo di presentare Casa Appennino all’inizio dell’autunno con un weekend inaugurale. Comunque le residenze periodiche accoglieranno sempre un artista, una guida e un insegnante di yoga (e magari all’occorrenza un naturalista), un agronomo, uno scrittore, uno sportivo specialista di discipline outdoor in natura, o altre figure in linea con le tematiche trattate. Dovranno essere artisti proiettati verso uno stile di vita “frugale”, amanti della natura, del cammino, delle comunità rurali e predisposti all’ascolto e al dialogo. Tra le realtà che intendiamo coinvolgere ci sono le istituzioni locali dal Comune all’Università Agraria, alla Direzione del Parco dei Monti Lucretili, alle associazioni locali.
Il progetto come dialoga con il territorio e la comunità locale?
Tanta energia e tempo vanno spesi nell’ascoltare racconti e storie. Altrettanta energia va spesa nell’esplorare l’ambiente naturale di prossimità. Abbiamo quindi iniziato ad avvalerci di operai e competenze locali per la fase di ristrutturazione poi, con gradualità e delicatezza, introdurremo noi stessi e il nostro lavoro, condividendo gli obiettivi.
Prime reazioni?
I primi incontri con alcune associazioni e istituzioni locali hanno prodotto ottimi risultati, c’è entusiasmo. Casa Appennino non è un progetto a scadenza, ma un processo in divenire che, speriamo, attraverserà un tempo lungo e lentoquanto basta per poterlo vivere pienamente. Un progetto di vita in espansione.
Valentina Muzi
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