Una finestra sul cielo. Stanisław Fijałkowski in mostra a Milano
Qual è la strada più veloce per arrivare alla spiritualità? Questo artista ne ha provate tante in pittura. Ma la più rapida rimane... l’autostrada
“È un collegamento tra il cielo e la terra che fornisce una stretta connessione tra l’uomo e il suo essere.” Così Stanisław Fijałkowski (Zdołbunów, 1922 – Łódź, 2020) descrisse il significato delle sue opere in occasione della mostra di Brooklyn nel 2017. Sei anni dopo, grazie all’omonima Fondazione, Alberto Zanchetta presenta presso la galleria DEP Art l’idea di spiritualità dell’artista polacco.
Stanisław Fijałkowski. Suprematismo, Surrealismo e spirituale
Novantotto anni di vita, iniziati e conclusi il 4 novembre. Nel secolo testimone delle grandi Guerre e del nuovo Millennio, Stanisław Fijałkowski non si è mai fermato. Prima studente d’accademia a Łódź, con Strzemiński (allievo di Malevič), poi interessato alla grafica su carta. Le sue opere iniziali si muovono in un Surrealismo tendente all’astrazione; poi cambiano strada: l’artista pulisce il segno, inizia a prediligere il colore informale. Tinte tenui, ma dalle forti vibrazioni.
Con la ricostruzione post-bellica delle città, il governo polacco assegnò gli ultimi piani degli edifici agli artisti: tra i molti pittori che presero alloggio in un sottotetto da poco ristrutturato, ci fu anche Fijałkowski. Non avrebbe potuto trovare luogo migliore. Se per lui la pittura era un momento di elevazione spirituale, dipingere ai piani alti fu uno stimolo continuo: le rampe di scale necessarie per raggiungere lo studio erano già di per sé un’ascesa all’arte suprema.
La mostra di Stanisław Fijałkowski a Milano
A primo impatto sembra di confrontarsi con monocromi piatti. Da vicino, però, inseriti nella loro cornice dipinta, i quadri di Fijalkowski diventano finestre sul cielo. Tre tele, tutte dedicate alla moglie (III – V e VII obraz dla Walerii, 1992), regalano un effetto che stringe la mano all’italiano Ettore Spalletti. Tre finestre che fanno entrare nella stanza la consistenza unica dell’aria, impalpabile, ma densa: se ci si eleva con lo spirito, si può vedere.
Dopo la caduta del Muro, la Polonia visse un’epoca di ripartenza e sviluppo economico. Prima che sorgessero industrie e servizi, occorrevano le infrastrutture: reti ferroviarie, strade… E autostrade. Ecco la fonte di ispirazione della celebre serie di opere di Fijałkowski: strisce d’asfalto che non connettono però le città, ma si protendono verso il cielo. E guidano verso l’ascesi spirituale a cui mirò tutta la sua poetica.
Emma Sedini
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