Nasce VDA Award. Il premio che vuole premiare i migliori artisti digitali italiani
Nasce il VDA Award, ovvero il Var Digital Art. È un riconoscimento biennale che vuole premiare i migliori artisti digitali italiani. 12 nomi sono stati selezionati da una giuria d’eccellenza. Ecco chi sono
Il Var Digital Art lancia il primo contest biennale che premia le eccellenze italiane dell’arte digitale. E annuncia i dodici partecipanti del contest, tutte punte di diamante del panorama italiano contemporaneo: Luca Pozzi, Chiara Passa, Federica Di Pietrantonio, Domenico Dom Barra, Debora Hirsch, Martin Romeo, Rino Stefano Tagliafierro, Davide Maria Coltro, Matteo Succi (in arte Svccy), Danilo Correale, Roberto Fassone e Kamilia Kard.
La prima edizione del VDA Award
La competizione ha l’obiettivo di accendere i riflettori sulla fertile ricerca che gli artisti italiani, con diversi media e cifre stilistiche poetiche e filosofiche, stanno portando avanti all’intersezione tra arte e nuove tecnologie. Le loro pratiche includono la realtà virtuale, la produzione algoritmica delle immagini, le reti neurali e l’intelligenza artificiale generativa. Gli artisti sono stati selezionati da una giuria d’eccezione, composta da un team di critici, curatori e storici dell’arte esperti del settore: Chiara Canali, Valentino Catricalà, Rebecca Pedrazzi e Domenico Quaranta, coadiuvati dal direttore artistico di Var Digital Art Davide Sarchioni.
Le eccellenze dell’arte digitale italiana
Il premio mette a confronto diverse generazioni, dai “pionieri” come Chiara Passa, che dal 1997 usa la net art e la realtà virtuale per esplorare diverse concezioni di “spazio” digitale, o come Davide Maria Coltro, che sperimenta con l’ecosistema relazionale digitale, osservando il modo in cui la tecnologia influenza le modalità di creazione, diffusione e fruizione dell’immagine. Non manca Luca Pozzi che, affascinato dalla fisica quantistica, dalla cosmologia e dall’arte moderna, crea una serie di installazioni ibride, sculture magnetiche e installazioni VR, ma anche Debora Hirsch, i cui lavori sono uniti dal filo rosso dell’antropologia contemporanea e l’attenzione per le strutture di potere spesso invisibili, che vengono esplorate non solo attraverso il digitale, ma con immagini provenienti da archivi, vecchi libri e una moltitudine di altri media.
Iperconnessione, realtà virtuale e glitch
Attraverso ambienti VR, sculture stampate in 3D, gif e dipinti digitali, Kamilia Kard indaga come l’iperconnessione influenzi la percezione del corpo umano, mentre Danilo Correale analizza l’impatto del tardo capitalismo sull’etica del lavoro, sul tempo libero e il sonno. La selezione prosegue con Rino Stefano Tagliafierro, affermato regista e videoartista; l’estetica dei glitch e della cultura di internet, attraverso cui Domenico Dom Barra esplora i concetti di rete, community, intelligenza, linguaggio e memoria; e Roberto Fassone, che si interessa alle strutture invisibili, intelligenza artificiale e ai concetti di travestimento, finzione e fake.
VDA Award. Le nuove generazioni
Spazio anche alle nuove generazioni con Federica di Pietrantonio, la cui produzione si incentra sul tema dell’identità in contesti tecnologicamente mediati, in particolare nei videogiochi, nelle realtà simulate e sui social media; Martin Romeo, che ibrida natura e tecnologia attraverso l’utilizzo di materiali tradizionali e tecniche innovative; e infine Svccy, musicista e digital artist i cui lavori sono caratterizzati da una spiccata estetica vaporwave, in una variante oscura e introspettiva. Tutti i partecipanti sono invitati a presentare un’opera (edita o inedita), per un totale di 12 lavori screen-based: tra questi, a settembre, i migliori quattro saranno selezionati dalla giuria per un’esposizione al Palazzo dei Congressi di Rimini, in occasione della Convention annuale di Var Group Shape the present, build the future, che si terrà il 26 e 27 ottobre.
Laura Cocciolillo
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