ALA Art Prize 2023. Bea Bonafini vince la terza edizione del premio
Attraverso una open call, gli artisti sono stati invitati a pensare a un progetto per gli spazi dell’azienda partenopea ALA, approfondendo il concetto di “habitat”. A vincere è stata l’artista tedesca con un’opera che intreccia racconti e leggende del Mediterraneo e di Napoli
È Bea Bonafini la vincitrice della terza edizione di ALA Art Prize, premio lanciato da ALA for Art, progetto promosso dall’omonima azienda con sede a Napoli, fondata nel 2009 da Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna. Obiettivo del riconoscimento è quello di valorizzare, promuovere e sostenere l’arte contemporanea e portarla all’interno dell’azienda, dando vita a una ricca collezione dove ora sarà presente anche l’opera dell’artista tedesca, dal titolo Acque, Amare.
Chi è Bea Bonafini, vincitrice dell’ALA Art Prize 2023
Bea Bonafini nasce a Bonn, in Germania, nel 1990. La sua pratica abbraccia elementi primitivi e visioni oniriche, creando nuove possibili mitologie. Immaginando forme di vita che avrebbero potuto esistere e la loro inevitabile estinzione, l’artista recupera un passato fantasioso riattivandolo.
La sua ricerca intreccia la pratica pittorica, l’arte tessile, la scultura e le tecniche artigianali, creando un’opera unica che parla di un passato ritrovato. L’artista ha tenuto mostre al Museo di Roma in Trastevere (2022); Setareh, Berlino (2022); Bosse & Baum, Londra (2022); Nosbaum Reding, Lussemburgo (2022); LAAA, Città del Messico (2022); Renata Fabbri, Milano (2021); Eduardo Secci, Firenze (2021).
L’opera di Bea Bonafini per ALA Art Prize 2023
Il progetto Acque, Amare è stato selezionato dal Comitato Scientifico del premio, composto da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo e curatore di Art Basel Unlimited, Eugenio Viola, Chief Curator del MAMBO di Bogotà e Alessia Volpe, curatrice indipendente e Direttrice della Galleria Ciaccia Levi di Parigi. Il lavoro è stato premiato come miglior interprete di Habitat, tema su cui si è sviluppata la terza edizione della open call. L’opera sembra tessere insieme racconti e leggende del Mediterraneo e di Napoli: Bea Bonafini fa riferimento alla figura di Partenope, la sirena che lasciandosi morire sulle coste del golfo della città ne divenne la protettrice, e alla sua doppia natura donna-pesce. Un doppio che si riflette nel “gioco” del titolo e nelle figure marine che animano l’opera, le stesse che occupano lo spazio con grovigli di profili e torsi umani ricavati da fibre domestiche e industriali attraverso la tecnica dell’intarsio. Il risultato è un collage di tessuti dove ogni figura è contraddistinta da una texture specifica, armonizzata con toni pastello.
ALA for Art Acquisition Program 2023
In occasione della premiazione, è stata esposta in azienda anche il Compianto sul Cristo Morto, realizzato dall’artista partenopea Giulia Piscitelli, entrata in collezione con l‘ALA For Art Acquisition Program 2023. In questa opera l’artista interviene sulla riproduzione di una carta nautica del Golfo di Napoli, disegnando con la foglia d’oro la forma di dodici aureole poste nella posizione del Compianto sul Cristo morto, opera del 1330 firmato dal Maestro di Figline.
Valentina Muzi
https://www.alacorporation.com/ala-art-prize-2023-habitat-un-progetto-di-ala-for-art/
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