Una mostra con artisti inventati. Ecco il podcast che racconta la storia della beffa di Tirana
Nel 2001, durante la Biennale di Tirana, va in scena la più grande presa in giro scagliata contro il mondo dell’arte contemporanea. Oggi un podcast ne racconta la storia. E svela dettagli inediti
Il Narratore Audiolibri è una casa editrice fondata nel 1999 da Maurizio Falghera e Cristiana Giacometti, ed è stata la prima a portare gli audiolibri in Italia. La casa editrice ha recentemente aperto una sezione podcast e a partire dall’11 settembre 2023 sul sito e sulle principali piattaforme audio sarà disponibile un podcast dedicato al caso che vede protagonista la Biennale di Tirana del 2001, quando un sedicente Oliviero Toscani ingannando Giancarlo Politi direttore della rassegna, propose una mostra inventata, realizzata da artisti inventati, riuscendo così a prendere in giro tutto il mondo dell’arte. Un caso emblematico.
La Beffa di Tirana. Il podcast
La Beffa di Tirana è un podcast curato dal producer Tiziano Zarantonello che racconta la più grande messinscena subita dal mondo dell’arte contemporanea nell’Italia del nuovo millennio. Siamo nel 2001, e il podcast, così come la vicenda, ha inizio con una mail: “Caro direttore, il suo giornale mi fa vomitare. Non è possibile che una persona stupida come lei possa dirigere un giornale che dovrebbe dedicarsi all’arte senza riserve e in quanto alle classifiche dei migliori artisti italiani degli ultimi cinquant’anni trovarmi al penultimo posto mi ha veramente infastidito. Le sue classifiche se le può infilare su per il cu*o. Arrivederci”, con la firma di Oliviero Toscani.
Da qui ha inizio uno scambio tra l’artista e il direttore del giornale Flash Art a cui era indirizzata la mail, Giancarlo Politi. Ed è proprio Politi che a seguito di queste conversazioni chiede a Toscani anche in segno di riappacificazione di curare una sezione della Biennale di Tirana del 2001, di cui lo stesso Politi è direttore. L’artista propone così quattro talenti: la nigeriana Bola Ecua, l’arabo Hamid Piccardo, l’italiano Carmelo Gavotta e lo slavo Dimitri Bioy. Tutti artisti interessanti, che realizzano opere forti, scandalose e sfacciate. Politi ne è entusiasta, e la biennale ospita gli artisti. Peccato che sia tutta una messinscena: i quattro “talenti” infatti non esistono. Solo in seguito si scoprirà che il vero Oliviero Toscani non aveva mai mandato quella mail e non era a conoscenza della faccenda. Qualcuno si era spacciato per lui ed era riuscito a prendersi gioco del direttore della biennale e in qualche modo di tutto il mondo dell’arte. Il vero Toscani denuncia tutti. La polizia apre un’indagine, e pare che il colpevole sia proprio da ricercare il quella famosa classifica che Flash Art aveva stilato: all’ultimo posto – il centocinquantesimo – c’era l’artista Marco Lavagetto (Cogoleto, 1962), ritenuto responsabile del fatto. E curiosamente l’anagramma di Lavagetto è proprio Carmelo Gavotta, il nome di uno dei finti artisti che il finto Toscani aveva portato in Biennale.
Nuovi scenari sulla Beffa di Tirana. Marco Senaldi ne parla nel podcast
Il clamoroso giallo artistico (su cui uscirà anche un documentario tv) viene ricostruito per la prima volta nelle puntate podcast del Narratore Audiolibri con grande chiarezza, e in quattro puntate – una interamente dedicata all’intervista inedita a Marco Lavagetto -, riaprendo la vicenda con nuovi interrogativi soprattutto rispetto alla reale identità degli autori del fatto. Il primo episodio dal titolo Una bomba nell’arte uscirà lunedì 11 settembre 2023, ma qui si può ascoltare in anteprima. Mercoledì 20 settembre seguirà la seconda puntata, con l’analisi di Marco Senaldi, mentre la terza – in programma mercoledì 27 – proporrà la versione di Lavagetto. L’ultimo episodio, dal titolo Chi è Oliver Kamping,parlerà dei possibili complici della beffa. “La Beffa di Tirana ora è quasi semi dimenticata. Circa vent’anni fa ha messo letteralmente in discussione il sistema dell’arte, da dentro. Non è solo una beffa ma è un’operazione artistica. Ed è un’operazione artistica delle più rilevanti del secolo”, racconta Senaldi, che nel podcast inoltre sostiene che con molta probabilità dietro alla beffa ci siano anche altri personaggi. Da ascoltare.
Gloria Vergani
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati