Reportage dal weekend delle gallerie d’arte di Bruxelles. Ecco com’è andata
La manifestazione che celebra il sistema delle gallerie d’arte della capitale belga ha trovato quest’anno un grande protagonista da omaggiare: il gallerista Albert Baronian, da 50 anni in attività, fautore della diffusione dell’Arte Povera in Belgio
Quattro giorni interamente dedicati al mondo delle gallerie d’arte, per un evento che si ripete senza interruzione dal 2008 e che rappresenta la più antica manifestazione di questo tipo dopo il Gallery Weekend di Berlino. Siamo nella capitale belga, dove come di consueto il Brussels Gallery Weekend inaugura la stagione delle mostre, trasformando la città nella meta privilegiata di collezionisti e amanti dell’arte contemporanea.
La sedicesima edizione della manifestazione, come da tradizione, si è svolta durante il secondo weekend del mese, dal 7 al 10 settembre, coinvolgendo circa 45 gallerie d’arte e 14 istituzioni pubbliche. Un programma ricco e variegato, rivolto a pubblico locale e internazionale, con oltre 60 inaugurazioni, tour a tema, visite guidate, performance e attività ludiche per bambini.
Novità e ricorrenze del Brussels Gallery Weekend 2023
Tra le tante novità riservate al pubblico di quest’anno anche la possibilità di scaricare una delle 12 visite guidate a tema, tra cui il “percorso belga”, con una panoramica completa degli artisti con sede in Belgio, oppure i “materiali inattesi”, con il racconto di opere d’arte in grafite e carta.
Quest’anno c’erano alcune importanti ricorrenze da festeggiare, come il cinquantesimo anniversario della galleria Albert Baronian o il decimo compleanno dello spazio di Michel Rein, mentre la Galerie Nathalie Obadia ha celebrato i suoi 15 anni a Bruxelles.
Tra gli eventi principali dell’edizione, le mostre Belgian New Generation alla Belgian Gallery, A sedimentation of the mind da Meesen De Clercq, Animal Power! negli spazi du Montoro 12 e Seduction of a Cyborg, presso la galleria Waldburger Wouters.
Per il sesto anno consecutivo il Brussels Gallery Weekend ha inoltre accolto la mostra Generation Brussels, che ha messo in luce una selezione di artisti che vivono e lavorano a Bruxelles ma che ancora non sono rappresentati da una galleria. L’edizione 2023, ospitata negli spazi modernisti dell’ex garage D’Ieten, concessionario storico delle automobili Volkswagen in Belgio, è stata intitolata Questo oscuro oggetto del desiderio, organizzata dal critico d’arte e curatore Sam Steverlynck in riferimento all’omonimo capolavoro del 1977 del regista surrealista Luis Buñuel.
I 50 anni della galleria Albert Baronian: le mostre in città
La Galleria Albert Baronian, considerata la più antica di Bruxelles, per celebrare l’importante ricorrenza dei cinquant’anni di attività ha presentato presso la Fondazione CAB la mostra QUINQUAGESIMUM (proseguirà fino al 25 novembre), riunendo i trenta artisti che si sono rivelati fondamentali nel percorso umano e professionale del gallerista Albert Baronian.
Sempre per festeggiare lo stesso traguardo, un’altra esposizione intitolata Da Torino: Giorgio Griffa, Giulio Paolini & Gilberto Zorio, aperta fino al prossimo 10 novembre, ha inaugurato nella sede principale della galleria, rendendo omaggio all’Arte Povera, che Albert Baronian si impegnò a diffondere per primo in Belgio. Il gallerista aprì infatti il suo primo spazio espositivo nel 1973, riscuotendo un successo internazionale proprio grazie alla presentazione di artisti italiani come Alighiero e Boetti, Mario Merz, Giulio Paolini e Gilberto Zorio. Il suo è dunque un legame speciale con la città di Torino, frequentata a lungo anche grazie all’amicizia con Marco Gastini e con gli artisti locali.
“Il mio legame con l’Italia è di tipo sentimentale, oltre che fondamentale da un punto di vista professionale. Prima di aprire la galleria, lavoravo in ambito serigrafico e litografico e fu grazie ad Antonio Audias, brasiliano che allora abitava a Milano, che conobbi Giancarlo Politi di Flashart. Poco dopo mi recai a Torino, culla dell’Arte Povera, che è stata per me una rivelazione. In città ho in seguito incontrato Gilberto Zorio, l’artista con cui ho fatto più esposizioni, mentre sono stato l’unico a portare Mario Merz in Belgio”, ha raccontato Baronian.
Arianna Piccolo
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