Inizia la stagione di mostre alla Galleria Continua di San Gimignano

Tre mostre personali, con una nuova acquisizione, e una colossale mostra collettiva dal sapore storico animano le sedi di San Gimignano. Tra arte cinetica, filosofia della scienza, pittura classica e indagini sulla natura umana

Un trionfo d’arte contemporanea, con radici ampie e lontane, per leggere il presente senza dimenticare il passato. Si è aperta col botto, sabato 23 settembre 2023, la nuova stagione espositiva di Galleria Continua nelle sedi originarie di San Gimignano, in provincia di Siena. La galleria, la cui sede di Roma ha da poco visto l’inaugurazione dell’attesa mostra dedicata a JR, ha aperto in questa occasione tutti gli spazi espositivi di cui è costellato il centro del borgo medievale, a pochi metri uno dall’altro, in una composizione sapiente e raffinata che alterna tre personali – tutte dal sapore scientifico, ora matematico, ora geologico, ora astronomico – a una grande collettiva con 28 artisti di primissimo piano.

La collettiva “Tensione Continua” a San Gimignano

Quattro sezioni che declinano tutte le possibili identità della tensione: quella materica, quella erotica, quella sociale e quella contemplativa. Questa la molteplice anima della collettiva Tensione Continua, curata da Carlo Falciani e ospitata fino al 14 gennaio nel grande spazio dell’ex cinema teatro di via del Castello. “Ho operato un lavoro di prospettiva storica, osservando la proposta dei 30 anni della galleria e declinando questa eredità secondo le categorie dell’arte antica”, racconta Falciani all’inaugurazione. La prima stanza è dedicata alla tensione insita nella materia, alle forze che la reggono e al tempo che consuma ogni cosa. Tutto, in questo primo spazio a pianterreno, ruota attorno al Sidereus Nuncius di Galileo, esposto all’ingresso, che coniuga la scienza a un afflato poetico inaspettato ma prezioso: a questo sentire si associano, tra le altre, i massi illusori di Alicja Kwade, il paradossale tronco d’albero di Giuseppe Penone, l’Eternità time specific di Sabrina Mezzaqui e la pressa idraulica di Arcangelo Sassonlino, che dimostra (in diretta) l’impotenza della roccia di fronte alla forza meccanica.
È poi la volta della sezione, al limite del soffocante, dedicata alla tensione erotica che, nelle nicchie più oscure della galleria, si concentra sul corpo spezzandolo in parti e analizzandole. Dalle evocative Rime del Bronzino (che allude a più di un “pennello”) si passa a una stampa evocativa degli anni di Fontainebleau, e poi ancora ai falli poetici di Berlinde de Bruyckere.
Nella Platea è la volta tensione sociale: dalle opere più didascaliche – come i generali cantanti di Adel Abdessemed e al grande vetro infranto di Kader Attia – si giunge a una tensione metaforica, come quella della diatriba tra astratto e figurativo, con Guttuso e Burri, per poi approdare a un Pontormo dal significato apparentemente oscuro, di cui il curatore (tra i massimi esperti italiani in materia) illustra la connessione con la stretta medicea su Firenze che porterà alla fine della Repubblica di Savonarola.
A chiudere, traghettata da due busti autobiografici di Francesco Vezzoli, è la sezione contemplativa, che in una sorta di anabasi dantesca isola l’intelletto umano volando dalle Rime di Michelangelo agli organi in vetro di Chen Zen, passando per i marmi perfetti di Ettore Spalletti e un laconico paesaggio di Luigi Ghirri. Il roster di Continua, che tocca anche nomi come Kapoor, Weiwei, Morandi e Pistoletto, è impressionante, e il risultato è una prova di forza inconfutabile.

Ai Wewei, Black Chandelier in Murano Glass, 2023. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA
Ai Wewei, Black Chandelier in Murano Glass, 2023. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA

Il maestro argentino, Julio Le Parc

Mentre ancora è in esposizione nella sede di Les Moulins, il maestro argentino Julio Le Parc (Mendoza, 1928) approda nella sede di piazza Cisterna con una personale tra l’inedito e l’enciclopedico. Le Parc – stato precursore dell’arte cinetica e dell’Op Art, nonché vincitore del Gran Premio Internazionale di Pittura della 33. Biennale di Venezia nel 1966 – è una figura determinate del panorama artistico sperimentale a cavallo tra XX e XXI secolo: per rendere giustizia a questa eredità è stata raccolta nello spazio una nutrita serie di opere della serie Alchimie realizzate in 65 anni, dal suo trasferimento in Francia a oggi, da cui il titolo della personale: 1958-2023. Questi lavori certosini scaturiscono da un’indagine, quella iniziata insieme al parigino Groupe de Recherches d’Art Visuel, che punta a razionalizzare il processo creativo tramite elementi geometrici, scandendolo in punti e linee monocrome e colorate. Il risultato, a metà tra un laboratorio di ottica e un volume medievale minato, è una scomposizione metodica della realtà, simultaneamente razionale e ultraterrena. Con chicche imperdibili, come gli schizzi realizzati nel viaggio in nave dall’Argentina a Parigi.

Julio Le Parc, installation view at Galleria Continua, San Gimignano, 2023. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio
Julio Le Parc, installation view at Galleria Continua, San Gimignano, 2023. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio

Le eruzioni di José Yaque

È la terza mostra a San Gimignano per il giovane artista cubano José Yaque (Manzanillo, 1985), che con una nuova serie di grandi dipinti racconta la violenta eruzione vissuta sull’isola atlantica de La Palma nel 2021. È questo fenomeno esplosivo e metamorfico il cuore della sia personale, posta nella sede di Continua sotto l’arco dei Becci, che prende il nomen omen di Eruzione. Al centro, una serie di grandi acrilici ipnotici, attraversati da sovrapposizioni di colore così complesse da apparire cangianti agli occhi dell’osservatore. La visione di Yaque che si esplica in mostra, racconta l’artista, scaturisce dalla consapevolezza radicale ma anche estremamente semplice di “trovarsi su un sasso fluttuante nel cielo”.

José Yaque, Falla en turquesa , 2023. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio
José Yaque, Falla en turquesa , 2023. Courtesy of the artist and GALLERIA CONTINUA. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio

Le masse astrali di Alicja Kwade

Esplora infine la percezione dello spazio e del tempo l’artista Alicja Kwade (Katowice, 1979), di origini polacche ma tedesca d’adozione. Poco nota al pubblico nostrano fino a pochi anni fa, Kwade ha fatto il suo esordio in Italia con l’apprezzata installazione WeltenLinie alla 57. Biennale di Venezia. La sua produzione artistica, tutta rivolta allo scardinamento dei limiti delle intuizioni sensoriali e incline a far collimare arte e scienza, si declina in questa personale – In Cerchi – individuando proprio nel cerchio l’incarnazione perfetta dei concetti di cambiamento e rinnovamento. Osservando il sistema solare, Kwade si interroga sulle evoluzioni macroscopiche creando dei pianeti di roccia in contesti semi-domestici – non senza inganni percettivi, complice una sedia di plastica che non è affatto di plastica – e una grande scultura mobile di roccia e acciaio, perfettamente incuneata nel più piccolo spazio ipogeo della galleria, sempre in via del Castello.

Giulia Giaume

www.galleriacontinua.com

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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