Riparte con Panorama la stagione del contemporaneo. Una grande mostra diffusa all’Aquila
Il consorzio di gallerie Italics porta l'arte moderna e contemporanea nella capitale dell’Abruzzo con una grande mostra diffusa. Tra performance, proiezioni, gite fuori porta. E qualche polemica
Quattro giorni di mostre diffuse, proiezioni ed eventi per mettere al centro l’arte antica, moderna e contemporanea: ritorna Panorama, che per la sua terza edizione invade L’Aquila dal 7 al 10 settembre. Dopo i buoni successi di Procida e Monopoli, il consorzio di gallerie Italics Art and Landscape porta la manifestazione itinerante (che ha nuovamente ottenuto il patrocinio dell’Unesco e del Ministero della Cultura) in 18 sedi espositive della città abruzzese, dove saranno accolte le opere di oltre 60 artisti di caratura internazionale sotto la nuova direzione della critica e curatrice Cristiana Perrella. Il progetto espositivo di Perrella nasce dalla suggestione del termine wit(h)nessing (coniato dall’artista e teorica femminista Bracha L. Ettinger), che rappresenta un’estensione del concetto di “testimonianza” qui applicato al patrimonio storico dell’Aquila ancora ferito dall’ultimo sisma.
Panorama a L’Aquila: programma, mostre collaterali e visite straordinarie
Il programma per questa terza edizione, a cui partecipano 56 gallerie, è denso e popolato (e consultabile per intero qui). Il 7 settembre, dopo un’azione scultorea di Luca Trevisani da Forma Bakery alle 8 del mattino (accessibile per tutti e quattro i giorni), si aprono le sedi espositive, con orari dalle 10 alle 20. Alle 15, alzando gli occhi al cielo, si vedrà lo striscione aereo Let’s talk about art di Maurizio Nannucci; alle 16 si terrà il book corner nell’Auditorium del Parco di viale delle Medaglie d’Oro; e alle 18, nella medesima sede, il talk Perché c’è tanta arte in Abruzzo?. Quindi, per tutta la sera, spazio a performance e proiezioni: prima gli antipodes: quartets di Darren Bader e il Disco Tornio di Chiara Camoni, quindi il film degli anni Settanta La riappropriazione della città di Ugo La Pietra, che sarà proiettato nell’Auditorium del Parco e sarà seguito dalla consegna dell’Italics d’Oro 2023.
L’8, oltre al ritorno dello striscione e delle performance (programmate per tutta la manifestazione), si terranno l’incontro pubblico con gli artisti al Bar del Corso dalle 10 alle 11, e a seguire la visita guidata delle sedi espositive con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti della città. La sera si terranno le proiezioni del film del 2022 Infinito. L’universo di Luigi Ghirri di Matteo Parisini e del film del 2019 Omelia contadina di JR e Alice Rohrwacher. Chiude la giornata alle 19 la performance Rivoluzione! di Jacopo Benassi al Palazzo Cappa Cappelli.
Per il 9, oltre alle performance della mattina e della sera, sarà offerta alle 10.30 una visita guidata straordinaria (da prenotare) alla Straperetana, la mostra che ogni anno trasforma il borgo medievale di Pereto (sempre in provincia dell’Aquila ma più verso Roma) in un polo del contemporaneo: per l’estate 2023 sono state accolte qui 30 opere di 18 artiste che affrontano la questione femminile con occhio storico e femminista. La sera, sempre nel Parco dell’Auditorium de L’Aquila, sarà la volta della pellicola del 2023 Anselm di Wim Wenders, proiettata in anteprima e introdotta da un talk.
Chiude il programma della quattro giorni, il 10, una proposta di performance e incontri sul modello delle giornate precedenti, cui si somma la proiezione del film del 2019 Ettore Spalletti di Alessandra Galletta.
Panorama: cosa vedere a L’Aquila e nei dintorni
Quella di Panorama è, ogni anno, un’ottima occasione per riscoprire il territorio circostante. Oltre al percorso tra le bellezze del centro storico del capoluogo, tra Castello Cinquecentesco, Casino delle Delizie Branconio, cortili e piazze – di cui trovate un itinerario in questo articolo, con tanto di spunti di street e land art – ci sono diversi spazi d’arte in città che vale la pena di vedere. C’è il MAXXI – L’Aquila, che partecipa a Panorama 2023 esponendo tra la project room, la corte e l’oratorio barocco di Sant’Antonio dei Cavalieri de Nardis una serie di opere di Haim Steinbach, Alberto Burri, Michele Cammarano, Paolo Icaro e Massimo Bartolini. E poi ancora il Palazzo dell’Emicilo, con la mostra di Gino Marotta Eden Blu; la galleria Dal Basso con la collettiva Vestibolare; il MUnDA – Museo Nazionale d’Abruzzo, con lo scheletro fossile di mammut ormai celebre; la Fondazione Giorgio de Marchis; e, fuori città, il sito archeologico di Amiternum, o ancora Arteparco a Pescasseroli, l’abbazia benedettina di San Clemente a Casauria, realizzata nel IX secolo con pietra bianca della Maiella lungo l’antica Via Claudio-Valeria, e (a un’ora di macchina dal capoluogo) il “Borgo Universo” di Aielli. Per gli amanti della natura, imperdibili Campo Imperatore (raggiungibile con la Funivia del Gran Sasso) e le Faggete vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo (sito Unesco).
La polemica sullo studio di Marcello Mariani come sede di Italics
A questa nuova edizione non sono mancate nemmeno le polemiche, che hanno riguardato una delle sedi espositive: lo storico studio di via Sassa di Marcello Mariani (L’Aquila, 1938 – 2017). Mariani, pittore e scultore formatosi sulla scia della lezione di Fontana, Burri e Beuys, è un artista-simbolo de L’Aquila e il suo studio aperto negli anni Ottanta è diventato nel tempo uno dei riferimenti più vivi e identitari del territorio. Studio che è stato riaperto con una grave mancanza, denuncia l’Archivio Mariani: “Della mostra diffusa progettata anche per lo Studio Mariani, che torna ufficialmente a nuova vita dopo il disastroso terremoto del 2009 per concessione del Comune dell’Aquila, l’Archivio non è stato informato, invitato o coinvolto in nessun modo”, dice il direttore Daniele Mariani. Che continua: “Potremmo ricordare il libro di Gianni Berengo Gardin ‘Marcello Mariani, Percorsi di Luce’, che documenta in modo straordinario l’artista immerso nel suo luogo poetico, ed inoltre le presenze in esso di Evgenij Evtušenko, Milena Vukotic, Sergio Rendine, Tullio Catalano, Giorgio Di Genova, Enrico Crispolti, Gabriele Simongini e di tanti altri straordinari artisti ed intellettuali. Una rimozione inaccettabile dopo le recenti acquisizioni da parte dei principali musei di arte contemporanea italiani, che si accompagna ad un uso improprio del suo nome e della sua cultura”.
La risposta ci arriva dalla curatrice stessa di Panorama, Cristiana Perrella: “Siamo molto dispiaciuti di questo messaggio, io per prima, perché la nostra prima intenzione è sempre il dialogo. Nell’aprire lo spazio abbiamo citato dovunque l’importanza di Mariani, ma in questi mesi nessuno mi ha messo in contatto con l’Archivio. Io, che non sono aquilana, ho mancato di fare una ricerca ulteriore, ma sono molto dispiaciuta che sia arrivato un comunicato e non una richiesta di dialogo diretto con me, che sono stata qui con costanza da ottobre a oggi cercando di lavorare direttamente con tutte le persone coinvolte, vedi ad esempio la Fondazione Giorgio de Marchis. Sarebbe stato interessante parlarne e sapere di più, ora sto cercando di entrare in contatto con gli eredi per aprire un canale di comunicazione”.
Da Italics hanno quindi precisato che la Sovrintendenza aveva regolarmente affittato lo spazio – gravemente danneggiato, e quindi da sottoporre a restauro – dopo che il precedente affitto non era stato rinnovato. Avendo trovato piena collaborazione da tutta la città, hanno aggiunto da Italics, sono rimasti perplessi da questa mancanza di interlocuzione diretta, anche considerato che lo spazio era stato preso in carico oltre quattro mesi fa, ma che non vi sono dubbi sull’importanza di un contatto: “Tutto Italics si offre di collaborare“.
Giulia Giaume
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